Quello che non ti aspetti di trovare nella rumenta

La natura ci stupisce spesso come solo lei sa fare… e “inverno facendo” dona nuovamente la vita ad una delle nostre piante che era finita nel sacco dei rifiuti del giardinaggio, perché secca, all’inizio dell’inverno.

Premessa la giornata di meteo-fotonico dalle solite temperature autunno-primaverili che non ci hanno abbandonato per tutto l’inverno, uscito dall’ufficio la mia idea oggi pomeriggio [una volta arrivato a casa, nda] era quella di mettermi sul sito web dell’associazione sportiva a scrivere un nuovo post e magari pubblicarlo entro sera con il supporto grafico della mia compagna.

Arrivato a casa, mi metto comodo in tenuta casalinga; due carezze al gatto, lavo le mani e mentre che parlo con la mia compagna, esco fuori sul balcone con l’intenzione di bagnare le piante nella serra, visto che ne avevo notate un paio in “urgenza idrica”.

Come sempre accade quando mi metto davanti ai fiori, finisco a “rassettarli” un po’ e ad ammirarmeli, soprattutto il lavoro di “direzionamento” di una pianta, non ancora ben definita, che lo scorso anno ho fatto bonsai durante un workshop gratuito da Crespi Bonsai. Gira che ti rigira, decido di trapiantare una piantina che fa dei fiorellini azzurri veramente carini (non chiedetemi come si chiama che non lo so!), pianta che già da tempo avevo intenzione di trapiantare.

Recupero qualche attrezzo, ed inizio a rimuovere delicatamente la terra dalle radici con un “punteruolo” adatto allo scopo; faccio poi spazio nella terra di uno dei vasi grandi [che attualmente ospita anche una piantina di rosmarino, due face, una talea di moscato e una di rosa, nda] e procedo con il trapianto. Raccolgo la terra intorno alla pianta appena trapiantata, la presso delicatamente e via… non c’è bisogno nemmeno di innaffiare, vista la pioggia dei giorni scorsi.

Naturalmente nell’operare ho fatto un po’ di casino con la terra vecchia della pianta appena trapiantata; recupero quindi dal “casottino” [un sottotetto al quale si accede dal balcone dove c’è anche la cuccia del gatto, nda] un sacco della spazzatura con all’interno già dei residui di giardinaggio e inizio a buttarci dentro i miei “rifiuti”.

Visto che ci sono, decido di trapiantare anche la piantina di timo presa all’Esselunga qualche tempo fa. Aiutandomi con un attrezzo sposto un po’ il rosmarino e preparo il terreno per il timo. Prendo il mio punteruolo e con delicatezza inizio a liberare le radici dalla terra vecchia, prima di procedere al trapianto.

Liberiamo le radici della terra

Liberiamo le radici del timo dalla terra vecchia prima del trapianto

Mentre faccio questo lavoro, questa volta direttamente nel sacco della “spazzatura”, con la coda dell’occhio noto del verde un po’ troppo acceso che prima non avevo notato. “Saranno le foglie delle fragole e qualche erbaccia” penso io. E invece no!!! È l’erba cipollina che, ormai morta, avevamo pensato di sostituire con le petunie trapiantandole nello stesso vaso!!!

Macchè figata” esclamo io, chiamando la mia compagna e facendole notare la cosa.

Finisco di trapiantare il timo, recupero dal sacco l’erba cipollina, la libero dal feltro usato per contenere la terra, la pulisco dal seccume, libero le radici dalla terra vecchia (non tutta) con il punteruolo, metto un po’ di terra nuova sul fondo del vasetto in plastica che era del timo [e si, nel giardinaggio accade spesso di riutilizzare i vasi che ospitavano altre piante, nda], vi colloco il “blocco” di erba cipollina, riempio con altra terra, annaffio abbondantemente e il gioco è fatto! La nostra erba cipollina è pronta, speriamo, a darci nuove soddisfazioni in cucina e io… io sono un bambino felice 🙂

Ciuffetto di erba cipollina
Il nostro ciuffetto di erba cipollina resuscitato [non secondo le scritture]

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