Un Decreto che, stando alla Gazzetta Ufficiale, riguardava le Società Sportive Dilettantistiche e Professionistiche, magicamente viene esteso anche alle Associazioni Sportive… con tutte le conseguenze del caso
Aggiornamento del 21/07/2016
Grazie alla segnalazione di Maura (Segretaria dell’ASD Valceresio Bike e non solo), apprendo dal sito web teamartist.com che l’obbligo è stato prorogato a Novembre, come potrete leggere dalla news completa
Riporto di seguito il CS dell’Onorevole Filippo Fossati (ex Presidente dell’UISP Nazionale) che ha seguito la “pratica”:
“Esprimo soddisfazione per questa proroga disposta dal governo, così come avevo chiesto con un emendamento al decreto Enti Locali. Vorrei chiarire però che il problema non è tanto quello che le associazioni sportive non sono ancora pronte, quanto il fatto che non è né razionale né utile che migliaia di piccolissime associazioni, con qualche decina di soci, che spesso fanno attività all’area aperta senza delimitazioni, debbano assumersi un onere per loro pesante e impraticabile. La legge va cambiata, questo è il punto: ora c’è il tempo e la consapevolezza per poterlo fare.
Aggiornamento del 14/07/2016
Su suggerimento di un amico ho visitato un link su sito web di “settore” riguardo all’oggetto e, incuriosito, mi sono messo alla ricerca di maggiori notizie e… ho scoperto che il Decreto Balduzzi parla di società sportive professionistiche e dilettantistiche, ma non parla di associazioni sportive dilettantistiche. Quindi le ASD sono esonerate? Ecco il Decreto Balduzzi
Post originale del 12 Luglio 2016
Eh si gente, apprendo in questi giorni da Varese News (imbeccato da Maura, Segretaria dell’ASD Valceresio Bike e non solo) che l’ultima proroga al Decreto del Ministero della Salute del 18 Marzo 2011 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.129 del 06 Giugno 2011) sta per scadere e quanto di meno felice poteva accadere alle ASD e SSD (rispettivamente Associazione Sportiva dilettantistica e Società Sportiva Dilettantistica, nda) che praticano sport outdoor (in particolar modo) sta per abbattersi su di noi: dal 19 Luglio 2016 ogni entità sportiva dilettantistica in Italia dovrà munirsi di defibrillatore, senza troppi se e senza troppi mah!
Che tu sia una ASD o una SSD non farà differenza: dovrai avere il defibrillatore e dovrai avere dei soci all’interno della tua organizzazione che lo sappiano usare e che sian abilitati a farlo.
Che tu sia ASD o una SSD che pramuove e pratica sport outdoor o sport indoor, non fa differenza: dovrai avere il defibrillatore e dovrai avere dei soci all’interno della tua organizzazione che lo sappiano usare e che siano abilitati a farlo.
Naturalmente la Regione Lombardia ci viene incontro con dei bandi e con l’erogazione di contributi volti all’acquisto del, appunto, defribillatore e della sua manutenzione ordinaria e anche con dei fondi per formare il personale.
Però ovunque si legge solo e solamente di palestre ed installazioni “al chiuso”. Da nessuna parte si parla di outdoor.
E allora una serie di domande mi sorgono spontanee:
- ma chi, come noi di ASD Emissioni Zero e Valceresio Bike per esempio, pratica degli sport outdoor come la corsa, la mountain bike o ancora il ciclismo su strada, l’alpinismo, il trekking, il parapendio e via discorrendo, come farà a mettersi in regola con il Decreto?
- Come farà, per esempio, un gruppo di ciclisti su strada in attività sociale a portare al seguito il defibrillatore? Lo porterà sulla schiena o sotto la sella?
- Se un’associazione sportiva nello stesso giorno è impegnata su più “fronti”, come farà a coprire tutti questi fronti con uno o più defibrillatori?
- Questo Decreto, non diventerà la “morte” delle Associazioni Sportive? O comunque, non si rischierà che molte associazioni/società sportive si registrino presso un ente una federazione dichiarando (da statuto) di praticare uno sport a basso “impatto cardiaco” come per esempio la pesca a volo pur di non munirsi del defibrillatore?
Io credo che in Parlamento e presso il Ministero questa cosa vada rivista ancora per bene se non vogliamo che lo sport outodoor subisca un brutto colpo in Italia. Già siamo una popolazione per molti versi “sedentaria”, se in più non si aiuta chi promuove lo sport a fare il proprio “lavoro” con una certa serenità economica… succederà che molte associazioni/società sportive chiuderanno battenti o comuque finiranno per trovare degli “escamotage” volti soprattutto a poter operare in santa pace!