Per molti, affrontare il sentiero attrezzato della Direttissima sulla Grigna Meridionale potrebbe sembrare una sciocchezza. Ma per noi, che quando abbiamo iniziato a muovere i nostri primi passi sui sentieri della Grigna Meridionale lo vedevamo come un traguardo inarrivabile, è stato il raggiungimento di un nuovo obiettivo e una grandissima soddisfazione.
E così, dopo aver raggiunto la vetta della Grigna Settentrionale attraverso la Via Invernale e la vetta della Grigna Meridionale attraverso il sentiero Cermenati, eccoci a raggiungere un altro traguardo: la Direttissima della Grigna Meridionale!

Certo, ci abbiamo messo un po’ a convincerci che la via Direttissima della Grignetta fosse al nostro livello, ma alla fine eccoci qui! Con consapevolezza ma fanculo… ogni tanto bisognerà pur osare per poter alzare l’asticella. O no?
E tenuto conto che prima d’ora non avevamo mai approcciato una ferrata, ne tanto meno un sentiero per escursionisti esperti o un sentiero attrezzato di qualsivoglia livello, la soddisfazione è stata anche doppia e la birra al rifugio Rosalba ha avuto un gusto diverso dal solito.
Ma veniamo alla ciccia…
La Direttissima della Grigna Meridionale
Il sentiero attrezzato per escursionisti esperti (EE) della Direttisima è uno dei più famosi e frequentati itinerari del gruppo delle Grigne. Fu realizzato negli anni ’20 dello scorso secolo dalla sezione di Milano del CAI allo scopo di collegare il rifugio Carlo Porta ai Resinelli, al rifugio Rosalba.
Il valore panoramico decisamente eccezionale di questo itinerario e l’ambiente di tipo dolomitico ci faranno dimenticare (in molte occasioni) la stanchezza e le difficoltà che si presenteranno lungo il cammino e fino al rifugio Rosalba.
Il nostro itinerario parte dal piccolo parcheggio [sempre affollato, nda] che si trova in fondo alla via Caimi ai Resinelli.
Parcheggiata la macchina e controllato che ogni cosa sia al suo posto [cioè nello zaino, nda] ci incamminiamo in salita tra “sfasciumi” di roccia e raggiungiamo il sentiero della Direttisima che arriva, alla nostra destra, dal rifugio Carlo Porta.
Teniamo la sinistra (direzione Nord-Ovest) e tra sfasciumi, facili roccette e strette svolte il sentiero prende facilmente quota, proseguendo ripido a mezza costa. Fin qui, nulla di preoccupante, anzi… tutto regolare e nella norma.
La vista è subito appagante e, in lontananza, il Monte Rosa e le Alpi occidentali ci fanno l’occhiolino invitandoci al loro cospetto.
Piccola parentesi
Volendo, oltre al parcheggio in fondo alla via, lungo la via Caimi stessa si possono trovare varie piazzole dove poter parcheggiare la macchina.
Con il senno di poi, io vi consiglio di lasciare la macchina al parcheggio della sorgente Carlanta e da qui incamminarvi lungo la via Caimi.
Volendo potete anche pensare di lasciare la macchina al parcheggio dei Piani dei Resinelli, incamminarvi a piedi verso il rifugio Carlo Porta e da lì prendere il sentiero della Direttissima seguendo le frecce n.8 in campo rosso della sezione CAI di Lecco per il rifugio Rosalba e il Colle Valsecchi.
Così facendo una volta usciti sul sentiero Cecilia, potrete decidere se proseguire in direzione Est verso il sentiero [o cresta, nda] Cermenati per poi tornare attraverso di esso o se proseguire in direzione Ovest verso il rifugio Rosalba per poi tornare a valle attraverso il sentiero delle Foppe.
Tutto dipenderà da:
- che genere di itinerario volete fare
- qual’è il vostro livello tecnico e atletico
- se vorrete fermarvi al rifugio Rosalba a mangiare e bere
Sappiate che se tornerete a valle dal rifugio Rosalba attraverso il sentiero delle Foppe, aggiungerete un po’ in salita alla vostra giornata per rientrare alla macchina una volta in fondo al sentiero.
In entrambe i casi, avrete comunque percorso un bel giro ad anello, propedeutico e preparatorio alle escursioni più lunghe e tecniche che magari avete in programma [per esempio la Ferrata del Centenario al Monte Resegone, nda].
È in vista dei primi torrioni che inizia il nostro battesimo
Nel susseguirsi di guglie e pinnacoli (spicca alla nostra sinistra un torrione che si stacca da un muraglione roccioso) e percorrendo il sentiero a zig-zag tra gradoni e roccette raggiungiamo la prima catena fissa.
Agile come un bradipo e prestando attenzione a dove metto i piedi, superato un ripido passaggio mi porto tra due paretine al di sotto di una canalone roccioso. Claudia è dietro di me.
Davanti a noi sento sferragliare di catene e voci: due escursionisti ci precedono ed è così che il mio sguardo finisce sulle due scale in ferro del caminetto Pagani O.O
Ma torniamo con lo sguardo sul sentiero e rimandiamo a dopo il da farsi con loro
Superiamo uno stretto passaggio in costa e, prima di affrontare una piccola “parete” attrezzata con staffe e catene, decidiamo di indossare l’imbrago e fissarvi i cordini di sicurezza con i moschettoni. Sempre meglio averli al seguito e visto che è la prima volta, sincuramente indossarli/usarli magari ci infoderà più sicurezza e ci farà fare un po’ di pratica in vista delle escursioni che abbiamo in programma.
Mentre ci prepariamo due escursionisti scendono dalle scale in ferro del caminetto Pagani. Con la scusa di aspettare che passino prendiamo tempo. La loro agilità sulle scale prima e sulla parete attrezzata poi è sconcertante ai nostri occhi e, sinceramente detto, non ci infonde troppa fiducia in noi stessi.
Arriva il nostro turno. È il momento di affrontare la parete di roccia che ci porterà alla scala in ferro del caminetto Pagani.
Non mi sento così sicuro di affrontarla e ne farei anche a meno! Ma ormai siamo in ballo e dentro di me mi sono già fatto tutto il film della giornata, quindi… balliamo!
Claudia mi precede lungo la paretina e, senza proferire parola, passiamo dall’altra parte “in men che non si dica”.
La scala in ferro del caminetto Pagani vista da sotto, fa ancora più impressione!

L’approccio alla scala è consentito da due staffe a sbalzo nella roccia, e fino a qui niente di che. Ma nel momento in cui ci si aggrappa al primo piolo della scala per sollevarci e iniziare la salita, ci si accorge di avere la schiena in negativo. E la cosa non mi piace!
Non ho mai amato le scale a pioli. Fin da bambino le ho sempre evitate, anche quando andavo in campagna con mio nonno ed erano necessarie per salire nel fienile, nella rimessa o sugli alberi.
Ma adesso che siamo qui sono conscio di dover infondere sicurezza in Claudia per affrontare questo ulteriore passaggio delicato e così la aiuto a salire i primi pioli. Senza proferire parola o fare commenti, dopo qualche “passo” la seguo.
Superata la prima scala, la seconda vien da se e quando siamo fuori dal caminetto, prima di proseguire il cammino, ci battiamo un gran bel cinque [high five mate, nda] per sciogliere la tensione.
Il “peggio” è ormai passato, facciamo un bel respiro e riprendiamo il cammino
Superato il delicato (per noi) passaggio del caminetto Pagani ci portiamo verso il basso e il panorama è veramente emozionante: davanti a noi si staglia un’infinita serie di pinnacoli rocciosi che salgono la valle.
E così, mentre la vista si riempie di tanta bellezza, la mente è sgombra, il morale alto e il cuore sereno.

Superiamo una selletta molto ripida e sovrastata da un curioso pinnacolo al di là del quale scorgiamo il gruppo della Torre, della Lancia e del Campaniletto. Passiamo oltre il canalone dei Piccioni e proseguiamo rapidamente scendendo nel canalino successivo aiutandoci con le catene fisse.
Mentre ammiriamo ciò che ci circonda, ci incuriosiscono un’aerea costruzione in tubi innocenti [che si vede anche dal rifugio Rosalba, nda] e una piccola “casetta” della grandezza di un armadio in metallo ad un’anta che in quel momento non riusciamo a capire cosa siano.
Scoprirò poi sulla guida del Touring Club Italiano che la prima è una piazzola per atterraggio degli elicotteri del soccorso alpino. Ma della seconda, nessuna traccia. Magari qualcuno di voi sa che sia!
Tra canali ghiaiosi, forcelle, passaggi su roccia e ripide salite raggiungiamo un bivio
Verso Ovest (alla vostra sinistra) si prosegue verso il rifugio Rosalba lungo il sentiero Giorgio (8a) e il sentiero della Direttissima, mentre verso Est (alla vostra destra) si stacca il canale Angelina.
Ignoriamo la via sulla destra e proseguiamo a sinistra facendo attenzione a tenere la destra lungo il sentiero 8 della Direttissima.
Risaliamo quindi il canale fino a raggiungere il colle Valsecchi prima e, attraverso il sentiero Cecilia, il colle Garibaldi poi.


Il sentiero Cecilia, aperto nel 1912 per iniziativa della sezione CAI di Milano, è un altro itinerario classico della Grigna Meridionale.
Sentiero attrezzato per Escursionisti Esperti “EEA”, collega il rifugio Rosalba con il sentiero Cermenati lungo uno scenario altamento suggestivo fatto di roccia e asperità.
Dopo una breve sosta per riprendere fiato e metabolizzare tutte le nuove capacità appena assimilate, riprendiamo il cammino verso il rifugio Rosalba
Sull’ultima selletta, prima di intraprendere la discesa verso il rifugio, scambiamo quattro chiacchiere con un trio di ragazzi che ci chiedono informazioni sul sentiero della Direttissima e se ci sia o meno bisogno di avere al seguito l’attrezzatura, perchè vorrebbero farlo per tornare alla macchina.
Gli dico quello che penso io e, dopo essersi consultati, decidono di lasciar perdere per questa volta. Torneranno più avanti con l’attrezzatura, non se la sentono di rischiare.
Pur stupendomi di cotanto sale in zucca [che al giorno d’oggi non è così scontato, nda], ci complimentiamo con loro per la scelta fatta e riprendiamo la nostra marcia. In meno di 10 minuti, siamo al rifugio Rosalba dove ci aspettano birrette, crostate e una giornata di inizio autunno a dir poco fantastica.
E mentre riviviamo la nostra impresa, ci godiamo le vibes che il raggiungimento di questo obbiettivo ci sta regalando. Io sono a mille, Claudia idem.
Fuori dal rifugio Rosalba un po’ di gente si prepara ad una sessione di yoga in quota organizzata da un ragazzo che sembra essere in “affari” con i gestori del rifugio.
Nel mentre, per noi, è il momento di tornare a valle dal sentiero delle Foppe; anche oggi il sentiero dei Morti (EE) lo faremo un’altra volta!
Sarà la scusa per tornare al rifugio Rosalba e, magari, raggiungere la vetta della Grigna Meridionale attraverso il sentiero Cecilia e la cresta Cermenati!

Di seguito il link ai sentieri e ai punti di interesse che riguardano questa escursione e che potete consultare su Trailforks.com:
- Piani dei Resinelli – Rifugio Carlo Porta
- Sentiero Direttissima
- Sentiero Cecilia
- Rifugio Rosalba
- Sentiero delle Foppe
- Variante Sentiero delle Foppe – Via Carlatana
- Parcheggio Via Caimi
- Parcheggio Sorgente Carlatana
- Parcheggio Piani dei Resinelli
Cliccando QUI potrete invece vedere la traccia dell’escursione direttamente su Trailforks.com e, grazie ai diversi layers disponibili, imparare a leggere una mappa e le curve di livello per approfondire la preparazione all’escursione.
In chiusura, per gli amanti dei numeri, ecco qualche dato in più su questa escursione ad anello in Grignetta che comprende la Via Direttissima e il sentiero delle Foppe:
- Distanza percorsa, 8.5 km circa
- Dislivello guadagnato (D+), 840 metri circa
- Quota massima, 1880 metri s.l.m. (Colle Valsecchi)
Se la proverete, magari lasciatemi un commento sotto l’articolo, giusto per sapere se vi è piaciuta la proposta 😉
Se invece l’avete già provata, potete sempre aggiungere il vostro contributo soggettivo a questa escursione.
Alla prossima!!!