Nell’ultimo periodo i tutorial di cucina hanno registrato il boom di visualizzazioni, allora ho pensato: “perchè non condividere con il mondo le mie doti raffinate di chef, cavalcando l’onda della moda, e magari proporre in un futuro i miei piatti a qualche noto programma tv?”.
Quello di cui vi parlerò oggi non è la classica ravanata tra i monti ma uno dei tanti aspetti di contorno che fanno parte della montagna e dell’arte del sapersi arrangiare: il wild coffee.
L’arte del sapersi arrangiare non ha caratteristiche ben definite, sappiamo però che la componente genetica gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di questa filosofia.
Molto frequentemente l’arte del sapersi arrangiare si sviluppa parallelamente (ma anche conseguentemente) a quella del ravanage.
La passione dell’avventura e del perdersi per i monti porta i protagonisti di queste, ripetute, ravanate a sviluppare tecniche di “sopravvivenza” per risolvere i problemi e levarsi da situazioni pericolose.
La ravanata è l’arte dell’arrangiarsi sono quindi complementari tra di loro, e dalla fusione di questi elementi intrinseci dell’uomo selvatico nascono idee geniali.
Possiamo tradurre l’arte dell’arrangiarsi con il termine più cool “bushcraft”.
Wild Coffee tutorial
Il caffè tradizionale è una bevanda composta da caffè e acqua. Nel wild coffe trovi invece tutta la natura che ti circonda, il gusto del caffè si mixa naturalmente alle fragranze dell’ambiente in cui ti trovi.
Non voglio svelarvi tutti i segreti subito. Iniziamo quindi con il tutorial.
Tempo di preparazione: da 5′ a mai
Difficoltà: da principiante a esperto
Costi: solamente le kcal per accendere il fuoco
Materiali necessari: Esca (erba secca), acciarino, qualcuno che sappia usare l’acciarino, qualche pietra per circoscrivere il fuoco, un contenitore di metallo per l’acqua, caffè solubile scaduto da almeno 1 anno, “n” contenitori per il wild coffee.
Accensione del fuoco
La fase più difficile in assoluto. No fuoco no wild coffee.
Io fortunatamente ho il mio amico Giulio, esperto di sopravvivenza.

Raccogliamo una pietra piatta su cui poggiamo l’esca. È una giornata di pioggia, accendere il fuoco sfiora l’impossibile.
Ma Giulio ci crede e con l’acciarino riesce incredibilmente ad accendere il fuoco, l’erba e i legnetti sono abbastanza umidi ma soffiando in continuazione riusciamo a fare uscire qualche fiammella.

Alimentiamo il minuscolo fuoco con legnetti secchi e creiamo un pò di brace.
La preparazione del Wild Coffee
Adesso arriva il momento di alta cucina. Prendiamo il fondo della scatoletta del kit di sopravvivenza, lo mettiamo in piano con due pietre e lo riempiamo di acqua.

È proprio in questo passaggio chiave che il wild coffee assumerà il suo sapore davvero wild.
Il segreto è soffiare sul fuoco mentre l’acqua si sta riscaldando. I vortici generati dalle nostre inspirazioni poderose creeranno quella nube di sapori volatili che si adageranno delicatamente sull’acqua.
Scegliete quindi con attenzione i materiali per accendere il fuoco perchè faranno parte, in forma di cenere, della vostra bevanda preferita.

L’acqua è tiepida e ricca di spezie locali. A questo punto è ora del caffè. Prendete il vostro caffè solubile e versatelo in acqua. è importante che il caffè sia scaduto da almeno un anno per una questione di legatura con gli altri sapori, tendenzialmente acidi.

Mescolate per un minuto con qualcosa et voilà, wild coffee pronto!
Ora improvvisate delle tazzine, noi abbiamo usato il collo di una bottiglia di plastica, e godetevi quella che sarà la vostra bevanda preferita per le uscite in montagna.


Tutto quel casino per il caffè solubile?
Meglio mettere la polvere di caffè e poi attendere che si depositi sul fondo (come il caffè arabo).
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