Come vi raccontavo nel precedente post di montagna, il 2023 lo abbiamo annoverato come probabilmente l’anno peggiore per le nostre escursioni in montagna.
Se pur poche (veramente poche) però, a pensarci bene qualche emozione di quelle che ci hanno portato su molti sentieri lombardi (e non solo) in questi ultimi anni, ce le hanno regalate.
Dopo un’estate caratterizzata da un indimenticabile viaggio in Vietnam, ci siamo ripromessi di riprendere, nel limite del possibile, il ritmo e così, in progressione, siamo tornati a solcare i sentieri di quei luoghi che ci hanno “allenato” in passato, partendo da una notte in tenda al Lago di Ragozza (calcando in parte, i sentieri di un’escursione ad anello in Alta Val Bognanco prima per ritrovarci, poi, ai Corni di Canzo.
Oggi vi porterò nel territorio di Valmadrera, provincia di Lecco, e più precisamente sulle rive del Lago di Como, ramo orientale del Lario
ATTENZIONE: quello che segue è un percorso per Escursionisti Esperti che hanno già mosso i loro passi su sentieri esposti, caratterizzati anche da passaggi su roccia difficoltosi e pareti fino al II livello.
Lasciata la macchina in uno dei moltissimi parcheggi disponibili nei pressi di Fonti Gajum, ci incamminiamo lungo la strada che ci conduce, su ciottolato, fino ad una sbarra.
La prima parte del percorso si sviluppa lungo il sentiero geologico “Giorgio Achermann”, e ci consente in circa un’ora di scoprire le peculiarità geologiche della Foresta dei Corni di Canzo, grazie ai molti pannelli didattici, conducendoci fino all’Azienda Agrituristica Corni di Canzo (ex Rifugio Terz’Alpe) su facile sentiero nel bosco.
Questo è l’avvio perfetto della nostra escursione visto che ci consente di scaldare le gambe e iniziare a prendere il passo giusto.
Una volta raggiunta l’Azienda Agricola, facciamo quattro profondi respiri e ci prepariamo ad affrontare la ripida salita che ci porterà alla base del Corno Occidentale dei Corni di Canzo
Una volta alla base dei Corni, volgiamo lo sguardo ad Est e, con passi fermi e decisi, affrontiamo il ghiaione iniziale di fronte a noi che, lasciato spazio ad un breve tratto in costa ben battuto, in ripida salita ci conduce verso un piccolo sperone di roccia.
Scavalchiamo il piccolo sperone di roccia e proseguiamo su ampia cresta.
La vetta del Corno Occidentale è dritta davanti a noi, ma per raggiungerla dovremo affrontare alcuni passaggi non sempre basilari tra cui il “Passo della Vacca” e un piccolo traverso su cengia rocciosa non attrezzata che potrebbero risultare difficili e troppo esposti ai meno esperti.
Se non ve la sentite di affrontarli, potete tornare indietro sui vostri passi e “tagliare” il corno sfruttando il sentiero in costa alla sua base.

Una volta in vetta, scattate le foto di rito e mangiato qualcosa, muoviamo in direzione Nord e iniziamo la nostra discesa lungo il sentiero che troviamo davanti a noi, guardando il Rifugio S.E.V. Pianezzo.
In discesa ci aspetta una paretina di roccia di II livello che, con vista aguzza e piede fermo, si supera con destrezza.
Ma attenzione: essendo questa porzione della nostra escursione esposta a Nord, rocce levigate e fondo del terreno potrebbero risultare estremamente scivolosi nei periodi più umidi o dopo le piogge.

Una volta raggiunto il Rifugio S.E.V., seguite la strada carrozzabile verso Nord-Ovest per 200 metri circa e, alla palina segnavia, prendete il sentiero nel bosco fino al gruppo di baite dal tetto verde.
Tenete la destra e seguite l’indicazione per la Colletta dei Corni sulla palina segnavia.
Godrete di un bel sentiero immerso nel bosco e, poco prima di raggiungere la colletta, seguite l’indicazione per Canzo fino a raggiungere la strada carrozzabile.
Attraversatela dritti di fronti a voi e seguite il sentiero fino a raggiungere “Prima Alpe” e il Centro di educazione ambientale Legambiente Prim’Alpe di Canzo (presa d’acqua sul posto).

Proseguiamo lungo la strada carrozzabile prestando attenzione alle pietre che, levigate dal passaggio dei veicoli diretti alle proprietà private e al rifugio, potrebbero risultare sdrucciolevoli.
Godetevi la discesa fino a rientrare a Fonte Gajum nei pressi dell’Hotel Bar Ristorante “La Sorgente”, perfetto per godersi una sosta e un ristoro [e magari anche una birra o uno Spritz con poco ghiaccio e molta saggezza, nda] di fino giro.
Periodo preferibile per questa escursione: Giugno – Luglio, Settembre – Ottobre.
Escursione sconsigliata dopo piogge o in giornate molto umide e caratterizzate da scarsa visibilità in quota.
Nel periodo invernale è un’escursione riservata ad escursionisti esperti ed equipaggiati con attrezzatura di sicurezza al seguito (ramponi, picozza e qualche metro di corda) vista la possibile presenza di ghiaccio e neve nelle zone esposte a Nord e sul fil di cresta.
Cliccando QUI avrete modo di studiare la traccia dell’escursione su Trailforks.com e di farvi un’idea del percorso sulla cartina topografica, consultando anche curve di livello e punti d’interesse quali parcheggi e prese d’acqua.
Allo stesso modo magari, in caso di copertura da parte del vostro operatore telefonico, avrete modo anche di seguire il percorso direttamente sulla App di Trailforks.
In chiusura, ecco qualche dato in più sull’escursione, per gli amanti dei numeri:
- Distanza percorsa, 9 km circa
- Dislivello guadagnato (D+), 867 metri circa
- Quota massima, 1373 metri s.l.m. (Corno Occidentale)
Se proverete questa escursione, magari lasciatemi un commento sotto l’articolo, giusto per sapere se vi è piaciuta la proposta 😇
E adesso qualche foto extra della nostra escursione ad anello da Fonte Gajum al Corno Occidentale dei Corni di Canzo





E visto che siete arrivati fino in fondo, vi lascio anche il video della nostra escursione al Corno Occidentale dei Corni di Canzo. Buona visione 🙂


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