Attraversare o meno le strisce pedonali in sella alla bicicletta, questo è il dilemma
Tra le mille cose che ieri hanno turbato la mia uscita in bicicletta, facendomela andare di traverso e lanciandomi addosso anche un certo “fastidio” tale da generarmi anche un discreto “acido allo stomaco”, ci sono stati due fatti di “mancata precedenza” sulle strisce pedonali.
Il codice della strada al riguardo è molto chiaro e non lascia adito ad interpretazioni… basterebbe dargli una ripassata, specie superati i 60 anni.
Io normalmente scendo sempre dalla bicicletta in presenza delle strisce pedonali, anche dove non è specificato dalla segnaletica verticale.
Ma, a volte e spesso in presenza di una pista cilo-pedonale, mi trovo a non farlo perché comunque la legge parla “chiaro” anche se, in effetti, non si fa leggere con troppa chiarezza.
Al riguardo, e in nostro “aiuto”, può venire questo articolo http://www.asaps.it/downloads/files/art_pag_50_n_187.pdf redatto da un Funzionario della Polizia Locale di Forte dei Marmi e le “quattro righe” che ho trovato su un altro blog di cui vi riporto un estratto di seguito (il post completo lo trovate QUI):
Qualora circolino in promiscuo con i pedoni, i ciclisti sono tenuti ad attraversare sugli attraversamenti pedonali, che godono di precedenza ai sensi dell’art. 40, c. 11, del Codice. In corrispondenza degli attraversamenti pedonali i conducenti dei veicoli devono dare la precedenza ai pedoni che hanno iniziato l’attraversamento; analogo comportamento devono tenere i conducenti dei veicoli nei confronti dei ciclisti in corrispondenza degli attraversamenti ciclabili.
Se tanto mi da tanto, basterebbe quindi posizionare un cartello con “disegnata” una bicicletta in prossimità di ogni attraversamento pedonale, per far sì che i ciclisti possano godere della precedenza nell’attraversamento…
Mi chiedo poi, che difficoltà trovi nel 2017 il Ministero dei trasporti nell’adeguare il CDS al mondo attuale, anche i considerazione del fatto che, sempre nel 2017, sempre più persone utilizzano la bicicletta come mezzo di trasporto per recarsi al lavoro o per spostarsi dentro e fuori le città o magari per praticare un po’ di sport, tenersi in forma, passeggiare da soli o con la famiglia.
Considerato poi che moltissime entità italiane si stanno muovendo/adoperando per (dicono loro) lo sviluppo del cicloturismo in Italia, sarebbe ancora più opportuno fare qualcosa di concreto per la mobilità in bicicletta, soprattutto poi se si vuole che i ciclisti stessi rispettino quanto prevede il CDS stesso!
E voi? Cosa ne pensate?
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