Una “sgambatella” in bicicletta sul Cammino di Francesco, questa volta per scoprire il Santuario Francescano di Poggio Bustone
PREAMBOLO
Fine Novembre 2015: in questi giorni sono al mio paese natale (Santa Rufina, Rieti) per un lutto in famiglia. Con me ci sono anche Claudia e la mia inseparabile Julie, la mountain bike Ghost compagna di mille avventure.
Mamma, esco a sgambettare un po’ con la bici per sciogliere le gambe, torno tra un po’
Le ultime parole famose, come sempre!
L’idea quella mattina era si quella di uscire a sciogliere un po’ le gambe e star fuori in bicicletta magari un’oretta e mezza, ma non di più; giusto il tempo per distogliere la mente e riflettere.
E invece, pedala che ti pedala sul Cammino di Francesco, sono finito al Santuario di Poggio Bustone
In passato avevo sentito parlare più volte del collegamento tra il Santuario Francescano de La Foresta a Castelfranco ed il Santuario Francescano di Poggio Bustone.
Un collegamento che si snoda tra sentieri e strade secondarie tranquille e poco trafficate. Descrittomi come “molto tecnico in più punti”, non ero mai riuscito a provarlo.
Ma finalmente in quel giorno di novembre ci sono riuscito.
E l’avventura sul Cammino di Francesco mi ha regalato endorfine positive per tutta la settimana successiva e me ne regala ancora oggi se ci ripenso.
Raggiungere il Santuario Francescano di Poggio Bustone lungo questo itinerario è stato inoltre il raggiungimento di un bel obbiettivo per me, visto che me lo prefissavo da molto tempo!

Ma veniamo al nostro itinerario da Santa Rufina al Santuario di Poggio Bustone sul Cammino di Francesco
Partendo da Santa Rufina, su asfalto dirigiamo verso Castelfranco attraverso l’abitato di Vazia per raggiungere il Santuario Francescano de La Foresta.
Mentre ci godiamo un po’ il paesaggio, ed il Monte Terminillo sulla nostra destra, la salita di Castelfranco è già finita e ci ritroviamo quasi subito in discesa verso il Santuario.
Procediamo verso l’ingresso del santuario stesso e, costeggiando il muro di cinta, affrontiamo una facile scalinata per ritrovarci su un sentiero in single track che ha visto giorni migliori.
Il sentiero dura poco e in breve tempo siamo di nuovo sulla strada asfaltata. Davanti a noi, sulla destra, dovremmo notare una strada sterrata che, in salita e per qualche chilometro, ci guiderà fino alla chiesa di San Felice all’Acqua.
Giusto il tempo per un paio di foto e riprendiamo il Cammino di Francesco che, tra le cose, è molto ben segnalato
Ad ogni incrocio o cambio di rotta infatti, un cartello o il segno “giallo-verde” su alberi, sassi e pali, ci aiutano a restare sulla strada giusta.
Mentre ci godiamo il silenzio e la pace dell’entroterra reatino, la nostra pedalata lungo il Cammino di Francesco prosegue su asfalto, attraversando di tanto in qua piccoli nuclei di case.
Guidati dalla strada, giungiamo nei pressi di una chiesa che sovrasta il borgo antico di Cantalice. La chiesa di San Felice da Cantalice, Santo Patrono locale.

Dopo le foto di rito, prendiamo la bici in spalla e scendiamo lungo le scale che si snodano tra le case del borgo.
Alla fine della scalinata, ci fermiamo sulla terrazza panoramica e dopo qualche foto proseguiamo il cammino, seguendo le indicazioni e fino a raggiungere, dopo una bella salita, uno stupendo single track panoramico che affaccia sulla valle sottostante e dal quale possiamo ammirare, in lontananza, la Riserva Naturale dei laghi Lungo (o di Cantalice) e Ripasottile.
Il single track, stretto ed esposto a valle, corre veloce lungo il fianco della montagna prima all’aperto e poi tra gli alberi a foglia caduca, che in autunno lo ricopriranno, regalandoci paesaggi e colori stupendi.
Mentre il nostro spirito inizia a godere dei frutti maturati lungo l’itinerario, il sentiero finisce e ci ritroviamo sulla strada, in prossimità del paese di San Liberato e con un bel sorriso stampato sulla faccia 🙂

A San Liberato, ci fermiamo per una breve sosta e per riempire le borracce di acqua fresca alla fontana prima di rimetterci in movimento sul Cammino di Francesco
Attraversato un piccolo nucleo di case, rientriamo nel bosco tornando a percorrere un altro breve single track che confluisce su una strada carrabile in discesa, stando attenti però a non prendere troppa velocità.
Poco più avanti infatti, secondo le indicazioni, dobbiamo svoltare a destra per proseguire sulla traccia del Cammino di Francesco.
Sinceramente però, in bici io vi sconsiglio di farlo in quanto prima di entrare nell’abitato di Poggio Bustone sarete costretti a prendere la bici in spalla e salire delle ripide rampe di scale.
Procediamo quindi con una piccola “deviazione” rispetto alla traccia del Cammino di Francesco e invece di girare a destra come indicato dalle frecce proseguiamo fino alla fine della discesa sterrata per ritrovarci sulla strada provinciale in prossimità del paese di Borgo San Pietro (di Poggio Bustone non dell’omino Lago, nda).
Cinque km “dice” il cartello.
Il paese di Poggio Bustone, natio di Lucio Battisti, è sopra di noi, arroccato sulla collina. Alla fine della strada, il nostro “traguardo”.
Inizia la salita, la pedalata è agile e la lingua d’asfalto che si inerpica tra le case ci conduce fino al Santuario Francescano di Poggio Bustone.

Terminata la visita al Santuario e scattate tutte le foto di rito, ci rimettiamo in cammino e torniamo verso Santa Rufina
Partendo dal Santuario seguiremo la traccia del Cammino di Francesco percorrendo la strada carrabile che all’andata abbiamo volontariamente “volato” per salire a Poggio Bustone lungo la strada asfaltata.
Appena lasciato il Santuario, e prima di entrare nel borgo antico di Poggio Bustone, giriamo a destra e ci ritroviamo su una scalinata molto lunga. Smontiamo di sella, bici in spalla (l’educazione ed il senso civico non sono mai abbastanza) e percorriamo il tratto “scalinato” a piedi.
Alla fine delle scalinata percorriamo in discesa un sentiero che passa in mezzo alle case prima, e su una strada carrabile sterrata poi, raggiungendo così abbastanza velocemente il bivio sulla strada dalla quale siamo passati all’andata. Dirigiamo ad est, verso il nucleo abitato di San Liberato ripercorrendo al contrario una parte della traccia dell’andata.
A San Liberato infatti, invece di proseguire sul Cammino di Francesco, torneremo a Santa Rufina lungo la strada provinciale in direzione di Rieti, per evitare di ripercorrere la stessa traccia dell’andata e anche per aver modo di vivere un “paesaggio nuovo“.
Purtroppo una volta arrivato al santuario di Poggio Bustone è morto il telefono e quindi non sono riuscito a tracciare la via del ritorno… spero di poter rimediare non appena sarò al paesello 🙂
Se ti è piaciuto il mio itinerario di oggi al Santuario di Poggio Bustone sul Cammino di Francesco
Note a margine:
- Giro appagante, panoramico in molti punti e ad alto interesse storico culturale
- si sviluppa su strade secondarie, strade sterrate carrabili, un paio di tratti di sentiero in single track ed un tratto su strada provinciale (la salita a Poggio Bustone ed il rientro a Santa Rufina da San Liberato)
- presenta due o più parti con lunghe scalinate da affrontare con la bici in spalla ed il single track che collega Cantalice all’abitato di San Liberato nella parte iniziale è molto stretto ed esposto a valle (ciclista avvisato)
