È una tiepida domenica di fine maggio quando con Claudia decidiamo di salire ai Piani dei Resinelli per raggiungere, lungo la cresta Cermenati, il Bivacco Ferrario in vetta alla Grigna Meridionale [aka Grignetta, nda].
È dall’ascesa invernale al Rifugio Brioschi e alla vetta della Grigna Settentrionale che non usciamo a camminare in montagna.
Nel mentre però, ci siamo adoperati con qualche uscita in bicicletta nei boschi del Parco delle Groane quindi non dovremmo avere troppi problemi e poi… se siamo saliti in vetta al Grignone, non vedo perchè non dovremmo riuscire a salire in vetta alla Grignetta!
Quando poco più di due anni fa iniziavamo a muovere i nostri primi passi in Grignetta salendo al Rifugio Rosalba dal sentiero delle Foppe, vedevamo la vetta delle due Grigne come traguardi inarrivabili, e invece… eccoci qua!
Addirittura, avendo completato l’ascesa al Grignone prima della Grignetta… siamo ancora più gasati, ma non strafottenti.
Come si dice, “la montagna da, la montagna prende“, e per come la vedo io è sempre meglio rimanere con i piedi per terra e “affrontarla” con il giusto rispetto e senza sfrontatezza; come ad inginocchiarsi ogni volta che si sta per intraprendere qualcosa di nuovo e di epico [per noi stessi, non per gli altri, nda].
Parcheggiata la macchina ai Piani dei Resinelli, a ridosso del forno della Grigna (ritrovo di moltissimi escursionisti e alpinisti), prepariamo il materiale e ci mettiamo in cammino
In zona oggi dovrebbe esserci anche Stefano, un collega di lavoro di Claudia, provetto alpinista e arrampicatore che sicuramente era già all’ennesimo tiro di corda quando noi eravamo ancora nel letto di casa…

Passando dal Rifugio Carlo Porta, prendiamo subito il ritmo giusto guadagnando i 420 metri di quota dei primi due chilometri abbastanza agevolmente.
La giornata è perfetta, il ritmo anche, il morale alto e la vetta della Grignetta sempre più vicina
Dopo un ulteriore chilometro circa, raggiungiamo il palo segnavia che indica l’ingresso-uscita del sentiero Cecilia.
Qui, ci eravamo fermati lo scorso inverno davanti ad una coltre di neve più grande di noi e della nostra preparazione. E così, tornammo indietro [allora, nda].
Ma oggi no, oggi siamo decisi, motivati e belli carichi!
Ancora duecento metri di dislivello, per quaranta minuti circa di cammino, ci separano dal bivacco Ferrario in vetta alla Grignetta.
Mentre ci accingiamo ad affrontare l’ultima parte del percorso, una sky runner esce dal sentiero Cecilia in compagnia di due merenderos, intenta a fargli una lavata di testa.
A quanto ci sembra di capire, deve averli tirati fuori da qualcosa più grande di loro nel quale si erano avventurati. Qualcosa, molto più grande anche del loro equipaggiamento.
Lei sembra una tosta; indossa una canotta tecnica del gruppo CAI locale e, se la vista non mi inganna, dei Ragni di Lecco.
Gliene dice di ogni. Io mi sarei vergognato un casino e me ne sarei tornato a valle alla prima occasione.
Ma loro no… i due tizi non demordono, vogliono proseguire fino alla vetta e poi, a quanto sentirò più avanti, raggiungeranno i loro amici al Rifugio Rosalba dal sentiero Cecilia. Una bazzecola insomma!

Tra me e me non li capisco e, rivolgendomi a Claudia esclamo “Cioè, non gli è bastata la lavata di testa della tipa? Perchè non capiscono che hanno già pisciato fuori dal vaso? E poi, mica tanto… almeno un paio di scarpe da montagna? Giusto, ormai tutti devono fare tutto…” e riprendiamo il nostro cammino.
L’ultima parte della salita verso la vetta della Grignetta è un vero destreggiarsi tra mille differenti vie tracciate negli anni da escursionisti, alpinisti e sky runners
La nostra nuova “amica” ci precede balzando da un sasso a un altro come un camoscio.
Raggiungiamo l’antevetta e, aiutandoci con le catene, guadagniamo l’ultima parte di dislivello che ci separa dal Bivacco Ferrario e dalla vetta della Grignetta.
La giornata purtroppo si è guastata salendo e del panorama vediamo ben poco. “Ma chi se ne frega” dico a Claudia e, proseguendo “siamo arrivati in vetta, ce l’abbiamo fatta… insieme“.
Uno sguardo all’Alta Via delle Grigne, uno dei nostri obbiettivi del 2019 È il nostro turno di entrare nel Bivacco Ferrario… … e firmare il libro di vetta della Grigna Meridionale
Ci guardiamo un po’ intorno, accendo un Antico Toscano, firmiamo il libro di vetta, mangiamo un panino e torniamo a valle da dove siamo saliti e cioè, la cresta Cermenati.
Una volta in fondo, ci fermiamo al Rifugio Carlo Porta per una birra e uno spritz… magari anche un paio, chi si ricorda!
Quello che invece ho bene impresso nella mente ancora oggi, è il ricordo di quella giornata e le molteplici emozioni che abbiamo provato entrambe una volta in cima.

La vetta della Grigna Meridionale, un obbiettivo che non credevamo di raggiungere
E non sarà l’unico di questo 2018 un po’ “anomalo” e partito in sordina con un anello del Bolettone innevato (a chiudere il 2017) e l’ascesa al Monte Due Mani in invernale [della quale mi accorgo solo ora di non aver scritto nulla e rimedierò presto, nda] ad aprire una stagione di traguardi, per noi, epici!
Nei prossimi giorni prometto che cercherò di pubblicare anche il resto… sono rimasto un po’ indietro.
Naturalmente senza sbattimenti, come avevamo detto all’inizio dell’anno 🙂
E voi? Avete mai raggiunto un traguardo inaspettato insieme alla persona che amate?

Di seguito il link ai sentieri e ai punti di interesse che riguardano questa escursione e che trovate su Trailforks.com
- Sentiero Cermenati
- Piani dei Resinelli – Rifugio Carlo Porta
- Parcheggio Piani dei Resinelli
- Forno di Grigna
Cliccando QUI potrete invece vedere la traccia dell’escursione direttamente su Trailforks.com e farvi anche un’idea sulla mappa consultando curve di livello, punti d’interesse e così via.
In chiusura, ecco qualche dato in più sull’escursione che potrebbe interessarvi:
- Distanza percorsa, 3.2 km circa
- Dislivello guadagnato (D+), 800 metri circa
- Quota massima, 2177 metri s.l.m. (Vetta Grigna Meridionale)
Se proverete questa escursione, magari lasciatemi un commento sotto l’articolo, giusto per sapere se vi è piaciuta la proposta 😉