Nella Alta Val Meria, incastonato tra le due Grigne e ai piedi del Sasso Cavallo si trova il rifugio Elisa, storico rifugio nel territorio di Mandello del Lario noto anche per aver dato rifugio (appunto) ad una brigata di partigiani locale.
Distrutto nel ’44 dai nazisti durante un rastrellamento, il rifugio venne ricostruito nell’immediato primo dopoguerra e oggi funge da base per molti escursionisti che vogliono ascendere alla vetta della Grigna Settentrionale da questo versante piuttosto che cimentarsi nelle vie alpinistiche o di arrampicata poco distanti.
La traccia di seguito illustrata, che da Rongio conduce al rifugio Elisa, si sviluppa lungo una piacevole carrareccia in costa prima e una meno piacevole e ripida mulattiera in salita tra boschi di castagni e faggi poi.

Va affrontata con molta testa e con l’idea che la discesa sarà altrettanto impegnativa. Sinceramente, non la consiglio a chi inizia ad avvicinarsi alla montagna.
Non tanto per la tecnica, ma per il fatto che in molti punti la mulattiera sembra non finire più e comunque sono pur sempre mille e cento metri di dislivello…
Sarà comunque un ottimo allenamento per la testa.
Distratela guardando magari il panorama che da questo lato del gruppo delle Grigne è molto ricco di vegetazione e diverso rispetto, per esempio, ai più “classici” pinnacoli di dolomia che si possono ammirare invece sulla Grignetta [alla vostra destra mentre salirete, nda].
Durante la salita (e la discesa) al rifugio Elisa pensate ad altro… focalizzate la vostra mente sui vostri obbiettivi, qualunque essi siano. Anche la birra, la torta o la polenta una volta giunti a destinazione!
Sono sincero quando vi dico che a salire magari non abbiamo nemmeno sofferto troppo, ma in discesa… in discesa non vedevo l’ora di arrivare a Rongio e bere una birra!
Le ho studiate tutte nella mia testa pur di distogliere il pensiero da quella mulattiera. Anche il pensare, non so perchè, in continuazione al sentiero dell’arroccamento del Monte Cengio…
Ma l’ascesa al rifugio Elisa andava fatta, era sulla lista delle cose da fare da troppo tempo ormai e comunque per panorama, rifugista simpatica e super disponibile, torte, birre e tutto il resto… ne è valsa la pena 🙂

Breve descrizione dell’itinerario da Rongio al Rifugio Elisa
Parcheggiata la macchina nei parcheggi antistanti il campo sportivo, raggiunta la piccola piazza del paese e letta un po’ di storia sulle informative che si trovano nella piazza stessa, alla fine della strada carrozzabile imbocchiamo a sinistra una stretta carrareccia a mezza costa [cartelli per rifugio Elisa, buco di Grigna e traversata alta, nda].
Proseguiamo lungo la carrareccia tralasciando tutte le varie deviazioni fino ad entrare in uno stretto vallone che giunge ad un ponte di ferro che attraversa il torrente Meria.
Qui ci fermiamo un attimo ad ammirare i bellissimi scorci sulle forre scavate nella roccia dalle acque che scendono impetuose e le cascatelle, le polle limpidissime e le splendide marmitte dei giganti che ci fanno venire voglia di un bel bagno… magari in discesa!


Riprendiamo il cammino e, superata una lunga serie di svolte che ci fanno guadagnare rapidamente quota, raggiungiamo la Ferrera o grotta del Rame all’imbocco della quale sgorga la fonte dell’Acqua Bianca.
Facciamo rifornimento idrico e tenendo la destra riprendiamo la nostra mulattiera che prosegue a mezza costa guadagnando quota tra infiniti tornanti e una serie lunghissima di zig-zag passando tra roveri, faggi, balze rocciose, traversi, poggi rocciosi e ancora tornanti e ripide gradinate.

Lungo la via troveremo un po’ di sollievo quando, superati alcuni poggi rocciosi e proseguendo a mezza costa, la mulattiera si addolcirà un po’ all’altezza di una sorgente che sgorga a destra poco sotto di essa.
Da qui proseguiamo ancora lungo un tratto gradinato tra i faggi, raggiungiamo e superiamo la nuova baita dell’Aser e i ruderi del baitello Pedroc subito dopo continuando a salire alla base delle pareti del Sasso dei Carbonari.
In lontananza davanti a noi iniziamo a scorgere la bandiera italiana issata fuori dal rifugio Elisa.

Ci siamo quasi, un ultimo sforzo per superare una piccola valletta e, salendo ancora a svolte, siamo sulla balconata del rifugio Elisa
Abbiamo sudato sette camicie per arrivare quassù e ci siamo meritati sicuramente almeno una birra bella fresca.
Poi, dipendentemente dall’orario e anche dall’attuale situazione sanitaria legata all’emergenza COVID-19, magari ci stiamo anche dentro per mangiare qualcosa della cucina di Elena in modo da aiutare un po’ anche l’economia del rifugio a ripartire.
- Tempo di ascesa: circa 3 ore, dipendentemente dalla nostra preparazione
- Ascesa totale: 1,100 metri
- Chilometri percorsi: circa 14 tra andata e ritorno
- Segnaletica: frecce e targhe metalliche n.14 alternate a segnavia in vernice giallo-rossa della sezione CAI di Mandello
SE VOLETE SCARICARE LA TRACCIA IN GPX DELLA NOSTRA ESCURSIONE AL RIFUGIO ELISA DA RONGIO, CLICCATE IL PULSANTE QUI SOTTO
CONTATTI DEL RIFUGIO ELISA
GESTORE: Elena Cosmo
CELLULARE: 366 9791 655
Pagina Facebook: www.facebook.com/1515ladoveosanoleaquile/
Sito web: www.caigrigne.it/wordpress/rifugi/rifugio-elisa/
