Qualche mese fa una newsletter di Patagonia mi ha portato a riflettere ancora di più sui nostri acquisti giornalieri [miei e di Claudia, nda] e su quanto, nel nostro piccolo, possiamo aiutare l’ambiente chiedendo ai nostri brand preferiti di migliorarsi e scegliere, di conseguenza, quali abbandonare e quali continuare a supportare.
Credo che fosse la settimana prima del black friday e, fatalità, proprio in quel periodo mi ero messo alla ricerca di un nuovo paio di pantofole da casa per me e per Claudia.
Il requisito principale: essere abbastanza calde e “isolanti” da consentire ai nostri piedi di essere sempre alla giusta temperatura sia in casa che mentre siamo all’aperto sul balcone a fumare, rilassarci e, nel mio caso, a prendermi cura delle piante e fare un po’ di pulizia, anche in inverno.
In quei giorni le temperature erano particolarmente basse, era piovuto per molti giorni (addirittura oltre tre settimane di seguito) e stare seduti davanti al computer a lavorare/studiare dopo un po’ tendeva ad infreddolirci, soprattutto ai piedi.
È stato durante la settimana del black friday che ho approfondito la conoscenza di BIOLINE
In questo periodo di emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19, il comfort casalingo è diventato un elemento molto importante per ognuno di noi e, con esso, anche la ricerca di capi di abbigliamento, calzature ed accessori che ci consentano di vivere queste giornate in modo più confortevole del solito… appunto!
E così un pantalone felpato, una ciabatta in lana merino, una calza in lana di alpaca o merino, una felpa calda, una tazza di tea o una tisana e della buona musica sono elementi che possono aiutarci a vivere queste giornate con più rilassatezza, soprattutto se abbiamo anche la fortuna di poter godere (come noi) di un balcone ampio e vivibile dove passare un po’ di tempo.
Nei giorni che hanno preceduto lo scorso black friday mi ero messo quindi alla ricerca di una pantofola nuova per sostituire quella che non aveva fatto una grossa riuscita, pur essendo stata pagata molto di più di quello che normalmente ci si aspetta di spendere per una calzatura del genere.
Memore anche della newsletter Patagonia e del fatto che negli ultimi mesi abbiamo scelto di deviare i nostri acquisti sempre si più su azienda italiane piuttosto che esercizi commerciali locali, mi sono messo al pc e ho iniziato la mia ricerca finché mi sono “imbattuto” nel sito web di BIOLINE.
BIOLINE è un marchio di Saty Srl, azienda calzaturiera con sede sell’Altopiano di Asiago dal 1930
L’azienda artigiana in questione ha con una certa ossessione per i dettagli, la qualità, la tradizione e l’innovazione e quando sul loro sito web ho letto “ridurre, riutilizzare, riciclare” mi sono detto “perfetto, ho trovato il posto adatto dove spendere un po’ di soldi e, allo stesso tempo, aiutare l’economia italiana e l’ambiente“.
Ma non solo, allo stesso tempo avevo trovato anche un’altra azienda lodevole di menzione sulle pagine del blog e sui miei canali social 🙂
Certo, perchè da quando qualche anno fa ho scritto l’articolo sull’economia circolare, mi sono prefissato lo scopo di dare spazio a chi si prodiga per l’ambiente e la comunità oltre che abbandonare piano piano tutti quei brand che non fanno nessuno sforzo per cambiare la propria produzione oltre che allo stesso tempo cercare di ridurre quanto più possibile al minimo i miei acquisti di cose “inutile” puntando su prodotti di qualità.
Lana e sughero naturali, materiali riciclati e pelli lavorate in modo unico sono tra i protagonisti delle collezioni BIOLINE
Così ho contatto l’azienda e ho chiesto qualche informazione in più riguardo alla produzione e ai prodotti utilizzati.
Mi risponde Matteo al riguardo del pellame utilizzato: “cercando i materiali più pregiati per le nostre tomaie, abbiamo più o meno fatto sempre riferimento alla pelle pieno fiore perché risulta essere la più naturale della sua categoria e non conosce rivali in fatto di qualità.
La conciatura di questo tipo di pelle è fatta sia al cromo che al vegetale e il prezzo al metro quadro, in conseguenza della qualità elevata, è solitamente più alto della media.
La pelle pieno fiore ha elevate prestazioni in termini di standard tecnici. È una pelle con fattezze estremamente naturali e questa particolarità viene sottolineata dalla notevole morbidezza (o rigidità a seconda dei casi) e da caratteristiche uniche al tatto come l’importante “effetto seta” al tatto.
La naturalezza inconfondibile della pelle pieno fiore si manifesta anche sotto forma di rughe tipiche del materiale: proprio per questo motivo, qualsiasi imprecisione o discontinuità superficiale va intesa come pregio e non come difetto, perché rappresenta un segno di qualità della pelle stessa“.
Matteo prosegue poi al riguardo della produzione in generale “Occorrono circa duecento passaggi per produrre una calzatura e occorrono mani pensanti per gestirli e per risolvere problemi nella lavorazione. Ecco, i nostri artigiani, in manovia, sono fondamentali e fanno la differenza. Perché è solo il tocco umano che dà vita a un prodotto esclusivo, originale e di qualità. Dal disegno al prototipo, dall’orlatura al finissaggio. Con tanta cura per ogni singolo dettaglio.“
Approfondito la conoscenza dell’azienda, dei suoi valori e dei suoi prodotti, sono tornato sul sito web e ho iniziato a cercare prodotti che si confacessero alle nostre esigenze, di comfort e non solo.
E come sempre mi accade quando trovo un brand che mi piace, non sapevo proprio cosa scegliere; ma alla fine mi sono deciso ed ho optato per:
- per me
- pantofola Merino Jeans
- sabot Gum Marrone foderato in montone
- un set di tre calze in alpaca (altezza media)
- un set di tre calze tecniche TREKK (per l’escursionismo in montagna e per le uscite in bici/il bike2work)
- per Claudia
- pantofola Kappa Mais
- un set di tre babbucce in baby alpaca (complice la nostalgia del nostro ultimo viaggio in Perù)

La scelta delle calze in lana di alpaca
Dettata dalla loro leggerezza, brillantezza, morbidezza e produzione sostenibile.
Tutte le calze Bioline-Saty sono inoltre ecologicamente colorate, senza cuciture ed immuni da pieghe.
Le ho scelte per la vita in casa, perchè mi sembravano perfette in accoppiata con le pantofole; ma si sono dimostrate perfette anche nella vita di tutti i giorni piuttosto che per andare a fare la spesa in accoppiata con il sabot Gum Marrone foderato in montone.
L’altezza media è perfetta in quanto la calza, non stringendo sul polpaccio, rimane sempre confortevole e sembra quasi di non calzarla.
La scelta delle calze Trekk
Dettata dal fatto che si ha sempre bisogno di un paio in più di calze termiche per le escursioni invernali in montagna e gli spostamenti giornalieri in bicicletta per recarmi in ufficio.
La loro componente in lana merino mantiene la temperatura del piede ideale e, anche nei passaggi “interno-esterno” dal caldo al freddo, il piede rimane sempre alla giusta temperatura.
I rinforzi sul tallone e sulla punta, la costina stringi-piede e stringi-caviglia migliorano l’aderenza della calza al piede, per un’ottima calzata.
Le ho già testate sia in sella alla bicicletta fino a -5°C sia in montagna con la neve fino al ginocchio e anche in box al freddo e al gelo in combinata con il sabot Gum Marrone foderato in montone e… ve le consiglio proprio!
La scelta del sabot Gum Marrone
Volevo un prodotto diverso dal solito, diverso dalla solita calzatura che indosso nel tempo libero e volevo inoltre qualcosa di comodo e confortevole da poter usare anche dopo le escursioni in montagna piuttosto che nel box mentre faccio un po’ di pulizia o manutenzione della bici. Ed è stata la scelta giusta!
Ne è risultato un prodotto del quale sto facendo uso anche per andare a fare la spesa al supermercato, perchè voglio stare sempre comodo.
È un prodotto in pelle marrone non ingrassata foderato in montone e caratterizzato dal sottopiede in gomma-sughero e ricoperto in montone con un eccellente isolamento termico anche a piedi nudi.
La suola EVA Vibram completa un prodotto artigianale veramente ben fatto e del quale credo prenderò anche la “versione estiva”, ovvero quella senza fodera in montone.
La scelta delle pantofole
Visto il periodo storico e il nostro “vivere” molto il balcone di casa per via della sua privacy e del suo affaccio, ero alla ricerca di un prodotto altamente confortevole per entrambe e così ho scelto
- pantofola Kappa per Claudia
- pantofola Merinos Jeans per me

La prima, novità della stagione autunno-inverno [ormai quasi passata, nda] 2020-21, è caratterizzata dalla suola in termoplastica ad elevato grip e doppio strato di lana cotta; il prodotto perfetto per consentire a Claudia di poter uscire sul balcone a fumare anche quando piove, senza preoccuparsi che le si bagni il piede.
La seconda invece, era proprio quello che cercavo per me, visto che i miei piedi sono sensibili all’umidità e agli sbalzi termici. La lana merino infatti trattiene il 30-36% di umidità e non la trasferisce al piede, garantendogli sempre la giusta temperatura anche quando la colonnina di mercurio scende sotto lo zero e anche grazie alla mescola gomma-sughero della suola 🙂
Che ve ne sembra della mia lista della spesa presso il negozio e-commerce Bioline-Saty?
Se vi siete trovati interessati anche in uno solo dei prodotti di cui sopra, vi consiglio i farvi un giro sul sito web di Bioline-Saty per scoprire anche tutto il resto della collezione e, soprattutto, anche le altre collezioni di questa particolare azienda artigiana.
Tra le cose, vi consiglio di “buttare un occhio” al progetto Damon timeless worn in look attraverso il quale l’azienda si prefigge lo scopo di realizzare accessori in pelle sfruttando il riutilizzo di materiali in avanzo dalle produzioni con upcycling, recyling e recupero creativo con materie sostenibili e innovative.
Perchè? Perché hanno creduto nel fatto che la pelle che hanno scartato producendo le loro calzature può sempre diventare un portafogli, un borsello, un marsupio o una borsa shopper e via dicendo!

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