Dopo quasi tre mesi e ben oltre i 1200 km di percorrenza su ormai ogni tipo di fondo sono pronto a tirare le fila del test degli pneumatici Tufo Gravel Thundero ricevuti intorno agli inizi di maggio da cycletyres.it e ai quali, ad essere proprio proprio sinceri, facevo la corte già da un po’ di tempo.
Un test abbastanza lungo devo dire; ma dal marketing di cycletyres mi hanno permesso di prendermi il mio tempo senza mai mettermi fretta e così, visto che l’emozione e lo sprint iniziali avevano acceso in me dei sentimenti che poi dopo qualche settimana sono andati un po’ in contrasto tra loro per poi, me la sono presa con calma di modo da giungere alle giuste considerazioni (e conclusioni).
Percorro praticamente tutti i giorni le stesse tratte durante le mie bike commutes (ovvero fondi sconnessi piuttosto che ghiaiosi o asfaltati e caratterizzati anche da curve secche su ghiaia piuttosto che da lunghe S veloci in discesa dove poter migliorare anche la propria tecnica di guida) ed è proprio in questi punti, piuttosto che sul più classico giro gravel “Anello Groane-Lura“, che faccio le mie considerazioni e tiro le somme.
Tufo Gravel Thundero, lo pneumatico pensato per le grandi percorrenze e le lunghe durate
Dall’alto della sua esperienza più che ventennale in termini di produzione di copertoncini e tubolari per ciclocross, un paio di anni fa l’azienda Cecoslovacca ha deciso di buttarsi anche lei nel campo degli pneumatici per gravel bike, facendo subito centro al primo colpo con il Gravel Thundero e il Gravel Speedero.
La oltre ventennale esperienza nel settore dell’offroad ha permesso a Tufo di specializzarsi su carcasse, battistrada e tecnologie volte a garantire al “pilota” il massimo rendimento in gara, sia in termini di reattività e rigidità, che in termini di scorrevolezza e resistenza al rotolamento.
Quando poi Tufo ha deciso di avviare prima la produzione di pneumatici tubeless e poi degli pneumatici per gravel bike, la sfida per l’azienda cecoslovacca è stata prettamente quella di aggiungere un tocco in più di classe garantendo al pilota un prodotto che avesse le stesse qualità e che fosse anche confortevole, fin da subito.
E non hanno sbagliato un colpo!
Io ho provato la versione 700x40C con spalla beige, associata a 50cc di lattice tubeless Stan’s NoTubes [che mi sta dando grandi soddisfazioni nda].

Rigido, scorrevole e reattivo, il Gravel Thundero è il mio nuovo poliedrico compagno di avventure
Certo, sicuramente fango e terreni bagnati non saranno l’ideale da novembre in poi, ma questa è un’altra storia.
Il Gravel Thundero è sicuramente uno pneumatico che predilige terreni e fondi compatti e duri per via del battistrada centrale che lo rende molto scorrevole, ma si comporta molto bene anche sulla ghiaia e sui fondi sconnessi grazie al battistrada laterale caratterizzato da tasselli (a forma di parallelepipedo) di diverse dimensioni e altezze per un migliore grip in curva, e alla carcassa integrata da corde CRCA che massimizzano il comfort e riducono le vibrazioni [ma non le vibes, nda].
La trama della carcassa è caratterizzata da una struttura a “TPIs differenziati” ovvero:
- 210 fili per pollice sui fianchi dello pneumatico
- 375 fili per pollice sotto al battistrada centrale
Questa differenziazione consente allo pneumatico di essere appunto solido, rigido e allo stesso tempo confortevole.
La tecnologia Puncture Proof Ply di Tufo rinforza lo pneumatico e lo rende più forte e resistente alle forature mentre lo strato di Jubena laterale protegge lo pneumatico da eventuali tagli causati dalle pietre.
Il test dello Pneumatico Tufo Gravel Thundero
Dopo oltre 1200 km su vari terreni, mi sento di dire che il Gravel Thundero è veramente un ottimo pneumatico. Adatto sicuramente per le lunghe percorrenze [basti guardare la foto del battistrada appena montato e quella del battistrada dopo 1200 km, appunto, nda] e per chi vuole uno pneumatico che duri nel tempo e magari più di qualche stagione.
Con l’aiuto di una classica pinza per pneumatici, il primo montaggio è stato abbastanza veloce e diretto, senza troppe difficoltà a far tallonare lo pneumatico all’interno del canale del cerchio. Lo stallonamento, anche grazie alle valvole ad alto flusso che utilizzo, è stato praticamente immediato.
I montaggi successivi, anche in occasione di una foratura, sono stati sempre molto regolari e senza alcuno sforzo anche a mani nude e senza l’aiuto di strumenti.
È uno pneumatico veloce, reattivo, abbastanza silenzioso, confortevole e con un gran tenuta di curva, anche sui fondi ghiaiosi.
Il disegno del battistrada centrale riduce di molto lo spazio di frenata, anche sui terreni sdrucciolevoli, mentre il battistrada laterale così com’è strutturato consente ingressi in curva anche abbastanza diretti e repentini, come abbiamo già detto.
Certo, più di tanto non ho esagerato perchè sinceramente evito ben volentieri di andare a baciare la polvere; ma chi lo farebbe? 😂
Lo strato di Jubena laterale e lo strato “Puncture Plus” mi hanno permesso di esagerare veramente tanto, garantendomi sempre la massima protezione, soprattutto dalle “pizzicate” visto che sono uso pedalare sempre a pressioni abbastanza basse.
Infatti, in oltre 1200 km ho bucato una sola volta… e solo quando il liquido sigillante all’interno dello pneumatico era ormai veramente agli sgoccioli!
Con pressioni superiori ai 2.5 bar, su strada sembra di volare 😅 ma, in considerazione dei fondi che percorro giornalmente e del carico che mi porto al seguito oltre ai miei 82 kg, in questi quasi tre mesi ho sempre tenuto (o cercato di tenere) la pressione degli pneumatici intorno ai 2 bar.
Comunque anche sotto i 2 bar la spalla dello pneumatico sembra aver tenuto sempre abbastanza bene; ma attenzione in curva alla deriva e, naturalmente, agli spigoli vivi piuttosto che a sassi e radici… il cerchio potrebbe non apprezzare, ed è per questo motivo che io ho scelto dopo i primi 800 km di montare un inserto Vittoria Air Liner per gravel bike che avevo in box.
Teniamo sempre di conto però che la pressione degli pneumatici può essere anche lei molto soggettiva e decisamente legata anche ad altri fattori come geometrie e materiali del telaio, materiali dei cerchi, canale interno e altezza dei cerchi, etc.
Lo consiglierei? Sinceramente si, per tutti i motivi di cui sopra e anche per il prezzo che, anche in considerazione della durata, è veramente competitivo.
Tra l’altro, su Cycletyres costa anche molto meno rispetto al prezzo consigliato al pubblico che troverete sul sito del produttore 🙃
Ma se con la vostra gravel amate anche voi spingervi ben oltre le classiche strade bianche o sentieri con fondo duro e il vostro spirito di avventura vi porta spesso ad imbattervi in strade poderali molto più impervie e sassose del dovuto piuttosto che su sentieri caratterizzati da ciottoli e radici… beh, allora magari ciò che fa per voi potrebbe più essere la nuova versione 700x44C del Tufo Gravel Thundero.
Per chi volesse, il test degli pneumatici per gravel bike Tufo Gravel Thundero è disponibile anche nel formato video sul mio canale You Tube 🤠
Rispondi