Che meraviglia gente!!! Un paio di venerdì fa tornando a casa in bici dopo il lavoro tutto intento nello scouting di nuove tracce, sono passato dopo molto tempo all’interno del Parco di Via Risorgimento a Pero e SBAM!!! Dietro la curva vedo apparire ciò che dalla distanza sapevo già bene cosa fosse: moduli che, uniti tra di loro, andavano a comporre un circuito pumptrack.
Mentre mi avvicinavo però, pensavo:”ma chi può essere stato così pirla da abbandonare in mezzo al nulla tutto ‘sto bene di Odino?“.
Pensavo così perchè non lo avevo ancora visto nella sua interezza, non avevo visto loghi e brand di chi lo ha realizzato e, soprattutto, non sapevo assolutamente di questa novità. Come, naturalmente, non avevo ancora visto il pannello informativo in metallo posizionato nell’estremità Sud-Est del circuito, nei pressi della curva parabolica vicina all’ingresso stesso.
Ma quando sono arrivato quasi a ridosso del pumptrack ho visto che non era li “per caso” e il mio pensiero è andato subito a tutte quelle amministrazioni locali un po’ “visionarie” che credono nelle proposte e nei progetti di chi si interessa a promuovere sport e territorio, con proposte inclusive e che non siano il solito campetto di calcio/basket o uno skate park.
Pumptrack Parco Risorgimento Pero: una dovuta premessa
Non conosco la storia di questo pumptrack e nell’ultimo anno sarò passato da Cerchiate [e da Parco Risorgimento, nda] almeno una decina di volte, ma sempre sulla direttrice esterna e soprattutto in direzione Ovest verso il Canale Scolmatore di Nord-Ovest del Fiume Olona, per qualche giro gravel o per andare al centro di smistaggio SDA a ritirare una spedizione (in bicicletta naturalmente).
Il posizionamento di questo pumptrack mi ha particolarmente sorpreso in quanto ho sempre visto abbastanza trascuratezza all’interno dell’area che lo accoglie; questo ha fatto si che nel tempo non passassi più attraverso la stessa, perdendomene così la parziale riqualifica.

Come si può evincere dai loghi, il pumptrack è stato realizzato dall’azienda Parkitect e posizionato in loco da Allegra, un’azienda svizzera molto conosciuta nell’ambiente e che si occupa di turismo e servizi legati al mondo dell’outodoor, della sentieristica e della ricettività.
Per chi non conoscesse Parkitect invece, è un’azienda fondata da Eric Burgon, trail builder e disegnatore/produttore dei primi pumptrack modulari che abbiamo visto in Europa [per chi volesse approfondire la sua conoscenza, trovate la mia intervista ad Eric su Bicilive.it cliccando QUI, nda].
Erik e la sua azienda si occupano da ormai 20 anni di promuovere la mountain bike e le località che ospitano le sue creazioni da un punto di vista molto più inclusivo rispetto al solito, proponendo prodotti che possano essere vantaggiosi sia per la località che per la comunità. Ho sempre apprezzato questo lato della sua “mission”, tanto quanto ho sempre apprezzato la sua visione e il suo estro nella progettazione e nella realizzazione di strutture, sentieri e north shore per la pratica del mountain biking.
Circuito Pumptrack per biciclette, monopattini e pattini a Pero
Realizzato attraversamento l’assemblamento di diversi moduli, il circuito pumptrack di Pero si può definire come il più classico sul genere. Non è, per dire, un circuito come quello di San Giuliano Milanese o Cairate [realizzati da Velosolutions/aziende paritetiche o chi per loro, nda] che sembrano più delle mini piste per la pratica del 4X BMX [four cross, ovvero 4 piloti che partono in linea, nda].
Come tutti gli altri prodotti sul generis, questa tipologia di pumptrack è quanto di più si avvicini all’idea originale australiana: un circuito sul quale praticare uno stile di guida più attiva e sul quale avviare anche bambini e bambine molto molto piccoli, ovvero che stanno anche muovendo i loro primi passi in sella ad una balance bike; praticamente la stessa bici sulla quale vedemmo un piccolissimo Jackson Goldstone all’incirca 15 anni fa, quando in Italia non si sapesse nemmeno cosa fossero quelle bici.
Il pumptrack in se è costituito da 2 curve paraboliche (o 180°), 2 curve ad angolo retto (o 90°) e altri diversi moduli che, intervallando gobbe e compressioni, formano un circuito a forma di L che ci insegnerà a “pompare” e, attraverso un movimento di trazione e spinta, ad avanzare lungo il tracciato sviluppando così una guida più attiva in fuoristrada (ma anche nel traffico) volta anche ad assecondare meglio le asperità del terreno e ad essere più morbidi sulle gambe.
L’accesso al pumptrack di Pero è gratuito e disciplinato dall’apposito regolamento (appunto) che potete trovare impresso sul pannelo in acciaio posizionato nei pressi della parabolica di Sud-Est.
Il circuito pumptrack di Pero lo trovate già su Trailforks cliccando QUI con la possibilità di poter inserire foto, video e condizioni in cui si trova la struttura, di modo da poter tenere aggiornata la community.
Certo, visto che la struttura non è stata posizionata all’aombra, magari adesso inizia ad essere un po’ caldino iniziare a provare. Ma ditemi: siete pronti a mettervi alla prova sul nuovo circuito pumptrack di Pero?


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