La Via Normale estiva al Rifugio Brioschi, in vetta alla Grigna Settentrionale

Durante la “bella stagione” è possibile raggiungere il rifugio Brioschi in vetta alla Grigna Settentrionale da più versanti e diverse vie. Una di queste è la Via Normale estiva che, in parte, ricalca lo stesso itinerario della via invernale [e viceversa, nda] del quale vi ho già raccontato molto tempo fa.

Nel complesso, si tratta di un’escursione “poco difficile” sotto il punto di vista tecnico, ma comunque lunga e impegnativa sotto il punto di vista della preparazione fisico-atletica e quindi da non sottovalutare assolutamente.

Soprattutto in discesa, quando la curva dell’attenzione è più bassa e ci si rilassa, si potrebbe rischiare di trasformare una piacevole giornata di montagna in una disgrazia, magari anche solo per un piede messo male lungo la strada cementata che giunge alla Cappella del Colle di Balisio.

Per completezza di informazione, la vetta della Grigna Settentrionale e il rifugio Brioschi in estiva possono essere raggiunti anche attraverso altre vie, come per esempio la Via della Ganda e la Cresta di Piancaformia dall’Alpe Cainallo piuttosto che l’Alta Via delle Grigne dai Piani dei Resinelli.

Ma oggi vi parlerò della Via Normale Estiva che parte dal Colle di Balisio e raggiunge la vetta del Grignone passando dal Pialeral.

La Via Normale Estiva della Grigna Settentrionale: preambolo

Quando siamo partiti da Milano quel giorno di ottobre di qualche tempo fa, l’idea iniziale era un’altra: andare a “piantare la bandierina” sul Pizzo Tre Signori.

Ma come troppo spesso accade ormai, le relazioni che si possono trovare su alcuni blog o siti web non riportano le cose come sono, ovvero non prendono in considerazione i fattori oggettivi, ma solo quelli soggettivi. Troppo spesso, infatti, si tende a relazionare un itinerario sulla base della propria capacità/preparazione; accade quindi che chi legge non venga veramente messo nelle condizioni di poter valutare al meglio se quel percorso sia o meno adatto a lui/lei (per esempio, la relazione sul Sentiero Cecilia letta sul blog di uno YouTuber nella quale mi imbattei molto tempo fa e che lo stesso riportava come “semplice passeggiata da fare anche con le sneaker”).

E così, accade quel giorno che una volta raggiunto Introbio e il punto di partenza descritto sulla relazione che avremmo voluto seguire, ci rendemmo conto che la pratica era ben altra rispetto alla teoria. Tanto che preferimmo non iniziare nemmeno l’escursione, rimandando la presa del Pizzo Tre Signori ad altra data e rivolgendo le nostre attenzioni su qualcosa in zona che fosse già di nostra conoscenza e alla nostra portata.

Abbiamo preso un Brioschi per digerire il Pizzo Tre Signori

Così, visto che oramai eravamo già in zona, decidemmo di spostarci da Introbio a Pasturo e più precisamente alla Cappella del Sacro Cuore al Colle di Balisio da dove, una volta parcheggiata l’automobile in una delle aree disponibili lungo via Grassi Lunghi, è partita la nostra escursione alla volta del Rifugio Brioschi, sulla vetta della Grigna Settentrionale.

Con un po’ di amaro in bocca (e diverse imprecazioni rivolte all’autore del blog di cui prima), ci siamo messi così in cammino senza troppe aspettative e, una volta preso il ritmo e spostato il pensiero su altro che non fosse il dislivello che ci aspettava, siamo partiti alla volta del Pialeral, primo checkpoint di questa escursione.

Cappella del Sacro Cuore al Colle di Balisio – Pialeràl

Le indicazioni e le paline segnavia sono molto evidenti e non si può sbagliare strada; poco dopo aver lasciato la carrozzabile [Via Grassi Lunghi nella lista dei sentieri che trovate a corollario della relazione, nda] per il Colle di Balisio, il sentiero inizia ad inerpicarsi tra ripide svolte e in ripida salita all’ombra dei faggi. La salita è “piacevole”, e fila via abbastanza velocemente.


un sentiero nel bosco caratterizzato da grossi massi e sassi
Una porzione del sentiero che dal Colle di Balisio conduce all’Alpe Cova

I primi 800 metri ca. di dislivello positivo condividono la stessa traccia sia in estiva che in invernale. È solo dopo aver lasciato il Pialeràl alle nostre spalle che le due tracce si separano e mentre la Via Invernale ci conduce verso il Bivacco Riva – Gerani ai Comolli (ai piedi del mitico “muro del pianto”), la Via Estiva ci condurrà verso la Bocchetta della Bassa.

Pialeràl – Bocchetta della Bassa

Tenete conto che tra il Rifugio Antonietta al Pialeral e il Rifugio Brioschi ci sono circa 1100 metri di dislivello positivo. Fate quindi molto bene i conti con la vostra preparazione, soprattutto perchè molti passaggi abbisognano di lucidità mentale e piede fermo in salita… tanto quanto in discesa!

Dapprima su strada cementata e poi su traccia erbosa scavata e caratterizzata da terreno abbastanza irregolare, nel momento in cui la traccia inizia a piegare verso Sud-Ovest (ovvero dopo l’intersezione con il sentiero che arriva dai Comolli) il fondo si fa più roccioso e caratterizzato da ghiaioni e passaggi su roccia e gradoni. Nulla di trascendentale, ma abbisogna di piede fermo e calzature appropriate.


rocce di dolomia tra l'erba alpina caratterizzano il sentiero che collega il rifugio Antonietta al Pialeral con il Bivacco Riva-Gerani ai Comolli sulla Grigna Settentrionale
Il fondo che caratterizza la porzione della Via Normale della Grigna Settentrionale compresa tra il Pialeral e la Bocchetta della Bassa
il panorama del quale si può godere durante l'escrursione lungo la Via Normale della Grigna Settentrionale in una tersa giornata autunnale
Il panorama sulla valle sottostante il Grignone visto dal sentiero che collega il Pialeral al bivacco Riva-Gerani ai Comolli. Questa porzione di traccia accomuna sia la via estiva che la via invernale della Grigna Settentrionale

Bocchetta della Bassa – Rifugio Briochi e Vetta della Grigna Settentrionale

Raggiunta la Bocchetta della Bassa, davanti a noi troveremo il sentiero che arriva dal Rifugio Elisa mentre alla nostra destra e sinistra la traccia della Via Alta delle Grigne che, verso Sud, conduce al Buco di Grigna e alla Vetta della Grignetta (attraverso il Caminetto Federazione) mentre sul lato opposto, in direzione Nord, conduce in vetta al Grignone.

La traccia, a mezza costa, è caratterizzata da fondo roccioso/ghiaioso con passaggi su roccette e gradoni di roccia. Lungo il cammino, nei pressi della bocchetta di Releccio, incontrete le paline segnavia per la Via del Caminetto e la Ferrata dei Carbonari. Due percorsi che dobbiamo ancora “censire” e sui quali non posso quindi azzardare nulla (per adesso).

Questa porzione di Via Estiva della Grigna Settentriole necessita, più delle altre, di passo sicuro e mente lucida nei passaggi esposti, soprattutto in discesa.


Raggiunto il Rifugio Brioschi, il meritato ristoro in vetta alla Grigna Settentrionale

Prima di riprendere la via per tornare a valle, è giusto godersi qualche manicaretto preparato dai rifugisti oltre che il panorama e un po’ di meritato riposo.

Le vibes pervaderanno il vostro corpo e la vostra mente eccitati come sarete dalla conquista, soprattutto se si tratta della vostra prima volta. Insomma, stiamo pur sempre parlando della vetta (sicuramente) più iconica del circondario che, con i suoi 2410 metri s.l.m., è la cima più alta delle “Orobie Lecchesi” [e la sesta delle Prealpi Orobie, se consideriamo anche le cime a cavallo tra le province di Sondrio, Lecco e Bergamo, nda].


il tricolore italiano sventola in quota sulla balconata del rifugio Brioschi in vetta alla Grigna Settentrionale
Il tricolore italiano sventola al Rifugio Brioschi, in vetta alla Grigna Settentrionale, sferzato dal vento

Una volta ristorati e riposati è tempo di rimettersi in marcia, questa volta in discesa

Mente lucida, piede fermo, occhi ben aperti, sedere basso e peso leggermente sbilanciato in avanti: ci attende una lunga discesa [gli ultimi due consigli a cura del Cive, Accompagnatore di Media Montagna del Collegio Guide Alpine Lombardia, nda].

Il percorso di discesa è lo stesso della salita ma, volendo, una volta superata la Bocchetta della Bassa (in prossimità della traccia che ascede/discente per direttissima dal Rifugio Brioschi) è possibile prendere una variazione della Via Estiva attraverso una traccia su fondo roccioso che vedrete sulla vostra destra, in direzione Est. Vi condurrà dritti dritti al Pialeràl passando per gli alpeggi solcati dal torrente Valle del Parolo.

Variante torrente Valle del Parolo

Inizialmente su ghiaioni e fondo roccioso che abbisognano di piede fermo e passo deciso, si passa per un tratto di roccette per nulla banali che si superano (in discesa, tanto quanto in salita) con l’aiuto delle mani.
A breve distanza, il Baitel de la Crota, incastonato in un contesto quasi “tibetano”. Verso valle, tracce di sentiero tra i pascoli verdeggianti.

Anche nelle giornate di scarsa visibilità, mantenendo l’orientamento verso Est, si raggiungono ben presto il Pialeral prima e, su strada cementata, il Rifugio Antonietta al Pialeral e l’Alpe Cova poi.

Superata l’Alpe Cova, è sempre meglio non abbassare la guardia e mantenere alta la concentrazione. Siamo si arrivati quasi in fondo alla nostra escursione, ma la fatica potrebbe iniziare a farsi sentire (sia sulle gambe che sulla testa) ed è bene non distrarsi troppo. Concentriamoci magari sul ristoro a fine escursione, meglio se presso uno degli agriturismi al Colle di Balisio 🙂


il panorama del quale si può godere durante l'escrursione lungo la Via Normale della Grigna Settentrionale in una tersa giornata autunnale
Pano sulla valle e sui monti dal Pialeral

La Via Normale Estiva della Grigna Settentrionale. Conclusioni

Pur comprendendo che la voglia (e soprattutto i post sui social network) di recarsi su una vetta del lecchese così iconica possa attirare la vostra attenzione, come dicevamo all’inizio di questa relazione la Via Normale Estiva (e soprattutto quella invernale) della Grigna Settentrionale non è assolutamente un’escursione adatta ad escursionisti che hanno iniziato a muovere i propri passi su percorsi montani da poco tempo.

Le escursioni in montagna, così come il nuoto in acque libere, vanno affrontate con la giusta preparazione ed equipaggiamento appropriato. Uscire di casa senza tutto l’occorrente (granus salis incluso) potrebbe farvi pentire ben presto della vostra scelta.

Ed è proprio poco prima di lasciarvi che voglio raccontarvi un aneddoto legato a questa escursione e alla riflessione precedente

Non siamo quel genere di escursionisti che escono presto di casa e alle sette di mattina sono già in cammino, anzi… di solito, mentre noi iniziamo l’ascesa gli escursionisti “normali” sono già rientrati alle macchine o sono con le gambe sotto al tavolo del rifugio.
Quindi, ci troviamo spesso sulla via del rientro alla macchina al tramonto. Naturalmente, non usciamo mai di casa senza lampade frontali, strumento GPS, giacca impermeabile e un mid-layer/piumino/smanicato di emergenza nello zaino.

Questo perchè in montagna le condizioni meteo e di visibilità possono mutare in un attimo; proprio come nel giorno della nostra escursione alla vetta della Grigna Settentrionale.

E proprio quel giorno, nei pressi della Bocchetta della Bassa, fatalità volle che incrociassimo due ragazzi che, attardatisi troppo a lungo in quota e sprovvisti del materiale di cui poco più sopra, non sapevano se tornare a valle o se risalire verso il rifugio. L’imbrunire e le nuvole basse che avevano risalito la valle li avevano “colti di sorpresa” e così ci siamo trovati ad accoglierli, su richiesta, nella nostra “cordata” [naturalmente dopo aver messo bene in chiaro che non ci assumevamo nessuna responsabilità e che la cosa era puramente casuale. La responsabilità, per la legge, è sempre di chi organizza, nda].

La visibilità era veramente scarsa e l’aria abbastanza frizzante, così abbiamo prestato un indumento ai due sventurati e, GPS alla mano, li abbiamo riportati a valle insieme a noi. Fortunatamente le nostre frontali erano sufficienti per illuminare la traccia a tutti e quattro.

Durante la discesa i due ragazzi si sono più volte scusati per le loro mancanze, senza cercare mai una giustificazione. Magari, come molti, si erano affidati a qualche post su Instagram e, attratti dal panorama e dall’iconicità del luogo, hanno deciso di improvvisarsi.

Certo, ormai internet ci porta dentro casa le esperienze di molte persone e, quando si parla di montagna, i primi post nei risultati delle ricerche su Google sono di solito quelli più attendibili. Ma a volte, affidarsi ai primi risultati della nostra ricerca non è un bene, perchè si potrebbe rischiare di finire come i ragazzi di cui sopra o magari come noi in occasione dell’escursione alla Cima di Lemma.
Quando si parla di Vie Normali, sentieri attrezzati e vie ferrate poi, è sempre meglio affidarsi a siti web autorevoli, come possano essere magari quelli di Guide Alpine e Accompagnatori di Media Montagna iscritti ai collegi regionali.

Come scrivevo tempo fa proprio qui sul blog, la montagna non è per tutti. O quantomeno, non lo è tutta la montagna. Un mio consiglio spassionato, è quello di contattare magari anche i rifugisti prima di mettersi in cammino. Nel caso del Rifugio Brioschi, potete farlo attraverso la Pagina Facebook o anche direttamente al telefono al numero 03411502505. Avvisando del vostro arrivo, si metteranno anche “in moto” nel caso non vi vedessero arrivare [almeno così ci era stato detto a noi in occasione della nostra ascesa in invernale con pernottamento in rifugio, nda].

E adesso, visto che siete giunti nella lettura bravi bravi fino a qui giù, eccovi la traccia da scaricare per la vostra escursione alla Via Normale della Grigna Settentrionale. Fatemi sapere cosa ne pensate 🙂


la vetta della Grigna Meridionale emerge nel mare di nuvole che coprono la valle e la Pianura Padana
La vetta della Grigna Meridionale e il Bivacco Ferrario tra le nuvole

La Via Normale Estiva della Grigna Settentrionale in numeri

Per gli amanti dei numeri (ma anche per chi volesse capire a cosa si sta andando incontro) chiudiamo in bellezza con il riepilogo della nostra escursione e, a seguire, con i link ai sentieri/segmenti censiti sul portale Trailforks che compongono questa escursione.

  • Distanza totale percorsa, circa 16 km così ripartiti
    • 7.9 km di tratti in salita
    • 125 m di tratti pianeggianti
    • 7.9 km di tratti in discesa
  • Dislivello positivo totale, circa 1630+
  • Altitudine massima, 2410 m. s.l.m. (Vetta Grigna Settentrionale)
  • Altitudine minima, 740 m. s.l.m. (Via ai Grassi Lunghi)
  • Tempo totale in movimento, circa 5.30 ore
  • Tempo totale dell’escursione, circa 6.30 ore (sonnellino e ristoro inclusi)

In ordine di apparizione e dal basso verso l’alto (dell’escursione):

Una volta raggiunto il Pialeral, la traccia di discesa è al stessa della salita solo che la percorrerete al controrio. Inutile quindi inserire il link delle stesse tracce che trovate qui sopra, ovvero: Alpe Cova Pialeral – Alpe Cova, Strada Cappella del Sacro Cuore al Colle di Balisio, Via Grassi Lunghi.


La traccia della Via Normale estiva della Grigna Settententrionale evidenziata su Traiforks. I segmenti colorati che vedete, sono le tracce ovvero i sentieri inseriti in piattaforma; ogni colore corrisponde ad un livello di difficoltà che viene assegnato dall'originatore del contenuto ovvero da chi gestisce le tracce sul territorio piuttosto che dagli amministratori dei contenuti censiti sulla piattaforma
La traccia della Via Normale estiva della Grigna Settententrionale evidenziata su Traiforks. I segmenti colorati che vedete, sono le tracce ovvero i sentieri inseriti in piattaforma; ogni colore corrisponde ad un livello di difficoltà che viene assegnato dall’originatore del contenuto ovvero da chi gestisce le tracce sul territorio piuttosto che dagli amministratori dei contenuti censiti sulla piattaforma

A proposito di Trailforks

Trailforks è una piattaforma cartografica open source disponibile sia in versione browser che in versione App per il vostro smartphone molto utile per consultare mappe, sentieri e segmenti di sentieri, punti di interesse, parcheggi, report sulla condizione dei sentieri, mappa con le curve di livello e via dicendo.
La piattaforma può essere utilizzata (da browser) anche per pianificare itinerari, per poi seguirli (anche quelli creati/registrati da altri) dalla App. La stessa, da anche la possibilità di scaricare le tracce di una determinata “regione” offline, in modo che si possa seguire il cammino anche quando lo smartphone non riceve segnale telefonico.

La piattaforma nasce con l’itento di fornire agli appassionati e agli “operatori” uno strumento valido sia in fase di pianificazione che di condotta delle escursioni attraverso diversi strumenti, tra cui proprio i trail reports. Per garantire una fruizione a 360°, le tracce su Trailforks vengono evidenziate con un colore che varia in funzione della difficoltà all’interno della scala di riferimento (IMBA, UK/Euro, New Zealand) che è stata utilizzata per censire tracce, sentieri o porzioni di sentieri, piste ciclabili, strade di collegamento, strade forestali, etc.

Se siete iscritti alla piattaforma e magari la utilizzate per pianificare/registrare le vostre attività o più semplicemente la utilizzate anche fosse solo per un “consulto”, ricordatevi di inserire sempre il rapporto sulla condizione dei segmenti (trail report) interessati dalle vostre attività, così da lasciare una situazione aggiornata a chi verrà dopo di noi.

E visto che ci siete, se sul territorio insiste un’associazione o un gruppo di persone che si occupano della manutenzione dei sentieri, fategli una donazione e ripagateli del piacere che vi hanno fatto, ovvero avervi fatto divertire in sicurezza 🙂

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