Sulla coltivazione dei bonsai dal seme

[Nell’immagine di copertina, uno dei pre-bonsai che sto cercando di crescere]

Lo spirito del larice ci insegna che la felicità si può trovarla nella purezza di avvenimenti, esperienze e conoscenze fondamentali, sia pratiche che spirituali

L’arte del bonsai ha sempre catturato la mia attenzione. Quelle piante in alcuni casi così piccole e in tutti i casi perfettamente proporzionate nelle dimensioni e nella potatura, sono da sempre una mia recondita passione che non sono mai riuscito a curare troppo bene… e me ne dispiaccio.

Pur non trovando mai troppo tempo da dedicare a questa passione però, sul balcone di casa mi sto comunque circondando di piante che nel tempo mi piacerebbe coltivare come bonsai.

Che sia dalla talea piuttosto che dal seme o dal frutto (come nel caso della castagna) o da piante prese in natura all’inizio della loro vita vegetativa, sto collezionando un bel po’ di piante sul balcone e, naturalmente, non poteva mancare il classico tra i classici dei bonsai: una conifera, o magari più di una.

Tempo fa avevo tentato invano di coltivare un piccolo giardino di conifere nane, ma senza successo; convinto quindi che non fossero le piante per me (io ho la brutta abitudine di dare troppa acqua alle piante per paura che non ne abbiano abbastanza) avevo ormai gettato la spugna fino a quando, durante la trasferta in terra francese alla Pass Portes du Soleil nel 2015, non ho incontrato una piantina di pino mediterraneo nel bosco; piantina che con molta delicatezza ho raccolto, avvolto in un fazzoletto di carta bagnato e, ancora nella sua terra natia, portato con noi a casa. All’oggi la sua vegetazione ci lascia ben sperare, ma non è mai detta l’ultima parola con le conifere, in quanto sono piante che soffrono molto i trapianti e, soprattutto, lo stress (chissà se si sentono anche loro stanche e fuori forma!).

Ma la voglia di crescere delle conifere direttamente dal seme è sempre tanta e, dopo il fallimento dello scorso inverno, non mi sono dato per vinto: dopo aver pazientemente aspettato l’apertura di due pigne di larice, domenica pomeriggio mi sono armato di volontà e, aiutato da Claudia, ho separato i semi dallo “scarto” dalla pigna. Fatta la prima cernita, abbiamo messo tutti i semi in un barattolo di vetro e, secondo la teoria che i semi “buoni” sono quelli che vanno a fondo, abbiamo fatto la seconda cernita rimanendo con una selezione di semi di larice che ho provveduto a seminare in alcuni vasi che avevo a disposizione.

Per la semina, consigliato da un commesso del negozio Crespi Bonsai di Nerviano (il più autorevole in Italia, se non addirittura in Europa, in materia di bonsai), ho usato un mix di akadama fine e grossa, riempito i vasi per 3/4, messo i semi, coperto fino al bordo e, infine, bagnato abbondantemente facendo attenzione a non “spostare” l’akadama. Quattro o cinque semi di larice avanzati, li ho piantati in un vaso con del terriccio “semplice”, visto che avevo finito l’akadama… se germoglieranno, magari la crescita del germoglio potrebbe non essere la stessa stando in due terreni differenti, no? Per completezza di informazione, va detto che il commesso mi aveva consigliato di piantare i semi a fine febbraio, ma io ero troppo preso bene e, spinto da una lettura, ho piantato subito i nostri semi… speriamo in bene 🙂

Per rendere ancora più entusiasmante l’eventuale germinazione e vegetazione di una decina di semi, ho posizionato gli stessi su un piccolo tronchetto di legno che ho adagiato prima sull’akadama e che ho intagliato in alcuni punti prima di poggiarvi i semi di larice, per poi coprire fino al bordo del vaso. Se germoglieranno e radicherano, faranno quindi presa direttamente sul legno che, stando sotto terra, avrà nel mentre cambiato sicuramente la sua “essenza”… avete idea di che bonsai di gruppo potrei crescere? Io mi son già fatto il film in testa e la frase che trovate in apertura, e che ho estrapolato da QUI, è perfetta per chiudere il mio posto ed augurare ai nostri semi larice solo il meglio 🙂

AGGIORNAMENTO AGOSTO 2017 SULLA COLTIVAZIONE DI BONSAI DI LARICE DAL SEME

Purtroppo per quest’anno sembra non essere andata troppo bene.

Nessuno dei semi che avevo trapiantato nella akadama ha dato segni di vita. Vista la situazione, prima della partenza per le ferie, nel momento in cui stavo montando l’impianto di irrigazione elettronico per il resto delle piante, ho deciso di vuotare i vasi contenenti akadama e semi in altri vasi a “completamento estetico” di questi ultimi.

Magari chissà, sarò fortunato e questa volta i semi germoglieranno? Non credo, ma mai dire mai 🙂

A settembre, una volta rientrato al lavoro cercherò di recuperare nuovamente una pigna da far essiccare e dalla quale estrapolare i semi di larice nuovamente, per sperimentare la germogliazione in altro modo più “classico”.

Al prossimo aggiornamento quindi 🙂

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