Il nostro Natale a Dublino

Partiamo così: scrivere queste quattro righe sul nostro Natale a Dublino si rende utile solo per dissuadervi dall’idea di farlo anche voi!

Quando una bella sera di inizio dicembre abbiamo deciso di spendere le nostre ferie natalizie a Dublino, mi aspettavo molto di più di ciò che alla fine “non abbiamo trovato” e che mi ha fatto sembrare la nostra “fuga” una cosa veramente inutile e, soprattutto, un dispendio di soldi che avremmo potuto utilizzare per visitare magari un’altra città.

Per quanto mi potesse sembrare inutile scrivere quattro righe sul nostro Natale a Dublino, scrivendole mi sono però reso conto che può non esserlo stato

Insomma, bella Dublino, ci mancherebbe. Ma, come dicevamo con un signore di Cork sull’areo del ritorno, può essere la vostra meta ideale per un weekend all’estero senza troppe pretese o al massimo la meta alla fine di un road trip in Irlanda.

Di certo, Dublino non è secondo noi la meta ideale per un viaggio di due o tre giorni durante il Natale, visto che tutto o quasi è chiuso e specie se si vuole tornare a casa con un bagaglio culturale nuovo da assimilare e magari raccontare a qualcuno.

Le dieci cose che mi vengono in mente di getto ogni volta che qualcuno mi chiede “Allora, com’è andato il Natale a Dublino?

  1. abbiamo lottato con il vento fortissimo e la pioggia per 4 giorni;
  2. se non fosse per la colazione continentale a buffet dell’hotel e per il pranzo al Summit Inn di Howth, abbiamo mangiato veramente male visto che era quasi tutto chiuso;
  3. non abbiamo trovato la tanto decantata ospitalità irlandese, anzi…
  4. non abbiamo trovato baldoria, feste e cose del genere in Temple Bar come pensavamo;
  5. abbiamo trovato tutto (o quasi tutto) chiuso il giorno di Natale e idem il giorno di Santo Stefano (nostro malgrado e per il secondo anno di fila) sia come siti storico-culturali che come ristoranti e affini;
  6. siamo quasi rimasti coinvolti in risse famigliari in più di una occasione, tra le quali spicca quella in cui una donna incinta (all’interno di una pizzeria take away) voleva picchiare il compagno accusandolo di aver fumato canne tutto il giorno e rovesciandogli addosso (a lui e a un ragazzo vicino che non c’entrava niente) la birra rimanente nella lattina che lui stesso aveva in mano.
    Ah, l’avanzo di galera incinta, con il freddo che c’era era uscita di casa in pigiama, ciabatte e con la panza scoperta…
  7. siamo rimasti coinvolti in scontri tra nugoli di ragazzi e ragazze impazziti che, al grido di uno, iniziavano a correre per Henry Street investendo chiunque o qualunque cosa si trovasse sulla loro strada.
    I nostri occhi hanno visto prima un uomo del servizio urbano sanguinante dal naso preso a calci, schernito e deriso da questi ragazzi e ragazze, e poi la Polizia cercare di disperderli senza successo;
  8. qualcuno ha provato ad aprire la nostra stanza d’hotel mentre noi eravamo all’interno… e non per errore!
  9. a malapena siamo riusciti a visitare la cattedrale di San Patrick (Cristiana) e Christ Church (anglicana), senza restarne comunque entusiasti;
  10. per un soffio siamo riusciti a bere una Guissness al Temple Bar Pub la sera della Vigilia di Natale (appena arrivati in città).

In tutto questo siamo però riusciti a trovare un senso al nostro viaggio visitando Howth

Howth è un grazioso e delizioso villaggio poco fuori Dublino facilmente raggiungibile con il bus 31 in circa mezz’ora.

Purtroppo non siamo riusciti a visitare il Castello (chiuso per le festività natalizie, what’s new) ma ci siamo goduti una bella passeggiata sul sentiero che parte dal porto di Howth stessa e termina al faro (che si trova sul lato opposto).

Una stupenda passeggiata baciata dal sole su una scogliera a picco sul mare che ci ha permesso di vivere un’altra piccola avventura insieme.

La passeggiata sulla scogliera di Howth a Santo Stefano sta alle genti di Dublino come la passeggiata ad Arona sta ai milanesi il lunedì di Pasqua!

Come noi, infatti, il sentiero era pieno di irlandesi a passeggi. Anzi, per essere precisi, in alcuni casi erano interi nuclei famigliari composti di nonni, figli, nipoti e pro nipoti. In altri casi, piccoli gruppi di amici o coppiette. Un po’ proprio come accade da noi a Pasquetta.

Alla fine della passeggiata abbiamo mangiato (e come noi alcuni dei gruppi incrociati sulla scogliera), al “The Summit Inn“, respirando finalmente la tipica aria da “pub non popolato da turisti” e le tanto decantate ospitalità e gentilezza tipiche delle popolazioni anglosassoni e, soprattutto, degli irlandesi.

A conti fatti, Howth, il sentiero sulla la scogliera e il Summit Inn hanno salvato il nostro Natale a Dublino!

E adesso, “finalmente” direte voi, qualche scatto della nostra fuga natalizia da cenoni e pranzi in famiglia 🙂

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