Ieri pomeriggio, 5 ottobre 2018, ho avuto il piacere di partecipare all’apertura, in anteprima, del temporary store Patagonia in via Tortona 5 a Milano
Qualche giorno fa avevo scritto in questo post del temporary store Patagonia che avrebbe aperto di li a qualche giorno… e solo per un giorno [oggi, 6 ottobre 2018, nda].
Quello che non vi avevo scritto però (non volevo spargere troppo la voce visto che l’ufficio stampa stesso di Patagonia non ne aveva data diffusione sui social), era che di li a qualche giorno ci sarebbe stata anche un’apertura in anteprima per stampa, media, social influencers, blogger e ambassadors.
E quel giorno era proprio ieri… e io c’ero! 🙂

Di tutti gli appuntamenti che dal 4 al 14 ottobre Patagonia ha organizzato a Milano (potete leggere il posto specifico cliccando QUI) era l’unico al quale ero sicuro di poter partecipare e così non mi sono lasciato scappare l’occasione e ho risposto positivamente all’invito ricevuto dalle ragazze che in Green Media Lab si occupano di seguire Patagonia e le relazioni con stampa e media.
E così ieri pomeriggio, dopo un paio di ore di riding in sella alla mia Charlene [la mia mountain bike, clicca QUI per conoscerla, nda], sono andato a curiosare un po’ al negozio di seconda mano Patagonia.
Già da qualche tempo avevo ipotizzato l’acquisto di una giacca in Gore-Tex “leggera” da portare nello zaino durante le nostre escursioni in montagna invernali [ma anche da indossare, con l’arrivo del freddo, negli spostamenti da e per l’ufficio in bicicletta, nda] e visto che volevo anche accennare ad Alice (una delle due ragazze che si occupa di seguire Patagonia in Green Media Lab) di un nuovo progetto no profit che sto avviando insieme a due amici… l’occasione è stata perfetta.

Trovato un fortunatissimo parcheggio in via Savona [ieri doveva proprio essere la mia giornata, nda], sulla strada verso il temporary store Patagonia ho apprezzato fin da subito le installazioni realizzate con foto e claim aziendali e appese su un muro poco distante dal negozio.
Una volta arrivato di fronte al negozio mi sono fatto accreditare da chi controllava gli accessi e ho cercato di Alice… ma senza andare a disturbarla subito.
Visto che il negozio era ancora abbastanza “vuoto”, prima di andare a presentarmi ad Alice, ne ho approfittato per scattare un paio di foto e guardarmi un po’ intorno per cercare quello di cui avevo bisogno (in primis la giacca in Gore-Tex, a seguire uno zaino in caso di fallimento con la giacca).
Dopo aver giracchiato un po’ ed essermi guardato intorno tra le moltissime cose disponibili, mi sono presentato ad Alice che, effettivamente, prima d’ora non avevo ancora conosciuto di persona.
Dopo i dovuti convenevoli e chiacchiere introduttive di rito, ho accennato ad Alice del nuovo progetto no profit che sto avviando insieme a due amici, visto che mi piacerebbe in qualche modo interessare sia il brand che il loro ufficio stampa.
A buon intenditor, una piccola parentesi
Il progetto di cui sopra (del quale vi parlerò quando i tempi saranno maturi per farlo) mi è stato proposto da due amici ai quali non potevo dire di no.
La loro lealtà e la loro amicizia negli anni si è dimostra così profonda e disinteressata che, una volta ascoltate le loro motivazioni e riflettuto sulla cosa diverse settimane, non ho potuto rifiutare l’offerta. E poi il sabbatico ormai è quasi passato ed è ora di rimettersi in cammino sulla via… con il McLeod in mano!
Naturalmente, non ho bisogno di giustificarmi con nessuno per le mie scelte. Ma sono sicuro (visto quello che mi è stato riferito in questi mesi) che più di qualcuno avrà modo di specularci sopra come d’altronde qualcuno ha già avuto di modo di fare nei mesi passati e senza riflettere sul loro perchè 😉

Ma torniamo al nostro negozio di seconda mano Patagonia
Parlato del progetto e del più e del meno, visto che Alice non poteva dedicare l’intero pomeriggio al sottoscritto :), visto che io ero anche venuto per vedere un capo da acquistare (non solo a parlare di “affari”) e visto che il negozio iniziava a riempirsi e la scelta dell’abbigliamento Patagonia ad assottigliarsi… ho fatto un altro giro tra il materiale disponibile fino a quando mi sono imbattuto prima in uno zaino da 45L (che poteva fare al caso mio) e poi in una giacca (che ha fatto proprio al caso mio).
Pagata quindi la giacca e ricevuto in omaggio il libro di Yvon Chouinard [fondatore di Patagonia, nda] “let my people go surfing“, ho bevuto una birretta, scattato ancora qualche foto e salutato Alice.
Acceso un Toscano, ho iniziato a guadagnare la macchina con la giacca ed il libro sotto al braccio; la testa sgombra da pensieri e il sorriso sulla faccia, e per l’acquisto fatto, ma anche per il fatto di sapere che con il mio acquisto ho contribuito alle attività future di quattro no profit (Mountain Wilderness Italia, Cittadini per l’Aria,Genitori Antismog e Io non ho paura del lupo) e anche ad un’economia più sostenibile… quella circolare!
Certo, perchè la giacca che ho acquistato prima di essere mia è stata già di qualcun’altro e, dopo essere stata riparata e ricondizionata, è stata rimessa in vendita dall’azienda stessa che, così facendo, ha evitato di produrre un capo nuovo da immettere sul mercato [o comunque, un capo nuovo in meno è stato venduto e quindi il negozio non dovrà rimpiazzarlo con un altro capo nuovo, nda].
E poi, chissà quante avventure ha già visto la giacca che ho acquistato. Magari è stata indossata da qualche Pro ambassador di Patagonia stessa ed io… io ne posso essere solo che orgoglioso 🙂
IF IT’S WORN… WEAR IT
