Helios era un titano greco, figlio di Teia e Iperione da cui aveva ereditato la professione.
Ogni mattina si alzava e partiva con il suo cocchio trainato da cavalli infuocati per attraversare la volta celeste in direzione di occidente dove si sarebbe imbarcato su un traghetto per tornare a casa, passando la notte in business class per riposare e riprendere il viaggio il mattino seguente.
Durante il suo sonnellino ristoratore la sorella titanide Selene (eccomi qua, nda), personificazione della luna, usciva a sua volta con il suo cocchio e le sue vesti argentee per andare a trovare il suo amore mortale costretto a dormire in una grotta a causa di una disputa persa con Zeus.
A svegliare l’uno e richiamare all’ordine l’altra ci pensava il fratello di mezzo, Eos, rappresentante dell’aurora, che suonando la sveglia faceva tornare tutti al loro posto di lavoro e la giornata poteva ripartire.
Personalmente, sono sempre stata molto più attirata dalla figura della luna, sarà una questione di nomi!
Si sprecano nella storia i culti e le personificazioni che ruotano intorno all’astro Sole
Molti concetti che noi oggi diamo per scontati, come l’alba e il tramonto, le stagioni e il calore stesso non erano certo formati nella mente dei nostri antenati che quindi hanno cercato di trovare spiegazioni più o meno fantasiose ai fenomeni astronomici che riuscivano a osservare.
Tuttavia in tempi più recenti il “culto del sole” ha solo cambiato forma, ma non la sua essenza.
Alba e tramonto scandiscono le nostre giornate ed è innegabile che una bella giornata di sole ha comunque il potere di rallegrarci e ristorarci.
Le capacità della luce solare erano note da tempo e veniva già usate dagli antichi romani, in particolare per il trattamento di patologie cutanee.
In tempi più moderni troviamo nella figura del dottor Arnold Rikli (1823-1906) il fondatore dell’istituto elioterapico europeo con sede in una località termale slovena.
Il motto del suo istituto era “l’acqua è utile, l’aria di più e la luce ancora di più“, per questo motivo i pazienti erano invitati a fare lunghe passeggiate, bagni termali e prendere il sole nell’ottica di un approccio naturalistico alla malattia. Si può dire che avesse scoperto l’acqua calda in tutti i sensi!
Il sole ha effetti positivi sul nostro organismo noti da tempo, il principale dei quali riguarda la trasformazione della vitamina D nella sua forma attiva D3.
Questa vitamina ha un ruolo fondamentale nell’assorbimento del calcio e, quindi, nel mantenimento della salute delle nostre ossa; inoltre, ha un ruolo di rilevanza per il nostro sistema immunitario.
Più recentemente è stato evidenziata la sua funzione anche nella prevenzione della sclerosi multipla, nella gestione dell’ipertensione e di alcune malattie autoimmuni. Normalmente il fabbisogno medio di vitamina D3 viene soddisfatto dal nostro nostro organismo che lo produce a partenza dal colesterolo sotto stimolazione dei raggi solari.
Solo situazioni particolari richiedono un’integrazione di vitamina D3.
Tuttavia, un eccesso di questa può creare una serie di problemi piuttosto seri per cui è importante affidarsi al consiglio di un medico prima di decidere di assumere degli integratori in tal senso.
La luce solare che arriva sulla terra si divide in luce visibile e radiazioni, queste a loro volta sono divise in infrarossi e UV
I raggi infrarossi conducono calore, scaldano la cute ma non sono in grado di penetrare in profondità nei tessuti. I raggi UV invece sono in grado di penetrare più in profondità andando ad agire sul metabolismo dei tessuti e, raggiungendo il derma, sono i veri responsabili dell’effetto terapico del sole.
Gli UV si dividono in:
- I raggi UV-A, ovvero quelli che penetrano più in profondità nella cute.
Grazie a questa loro capacità stimolano l’ossidazione della melanina presente nella cute e sono tra i responsabili dell’abbronzatura; tuttavia, la loro azione potenzialmente dannosa a carico di capillari, collagene e elastina è la diretta responsabile dell’invecchiamento cutaneo, oltre ad essere anche tra le cause del melanoma. - I raggi UV-B, potenzialmente più cancerogeni in quanto, seppur il loro grado di penetrazione della cute risulti minore, hanno la capacità di generare mutazioni del DNA che possono portare alla comparsa di un tumore cutaneo.
- Infine, i raggi UV-C che però non raggiungono tendenzialmente la Terra poiché l’ozono ci offre uno schermo protettivo da loro.

In sintesi, l’effetto di questi raggi sul corpo permette un’azione antimicrobica, ipotensiva e emopoietica (ovvero che aumenta la produzione di globuli rossi e emoglobina); inoltre, hanno un’azione nella sintesi dei globuli bianchi e promuovono la diuresi.
L’esposizione “terapeutica” dovrebbe avvenire aumentando progressivamente la durata della sessione, fino a una media di circa tre ore al giorno, e cercando comunque di evitare le ore più calde della giornata.
Tra le malattie che beneficiano di questo tipo di approccio ci sono quelle dermatologiche in quanto gli UV stimolano la produzione di melanina e hanno una azione antinfiammatoria, rivelandosi utili nella gestione di psoriasi, vitiligine eczemi ecc..
Questi principi sono sfruttati in dermatologia con la fototerapia che consente di avere un esposizione al “sole artificiale” nei periodi invernali, per poterne sfruttarne l’effetto terapeutico.
Sempre grazie alla sua azione antifiammatoria, l’esposizione al sole è utile nelle malattie osteo-articolari, in particolare nella prevenzione del rachitismo grazie al metabolismo della vitamina D [di cui abbiamo già parlato, nda], ma anche nell’osteoporosi e nell’artrosi, vista la sua azione antireumatica.
Malattie respiratorie e malattie ematologiche e del sistema circolatorio beneficiano a loro volta dei bagni di sole, in particolare nei casi di asma bronchiale, ma anche nelle anemie.
Infine anche i disturbi dell’umore, in particolare ansia e depressione, possono beneficiare dei bagni di sole in quanto i raggi UV attivano dei particolari neurotrasmettitori, tra cui la serotonina, che hanno un effetto positivo sul nostro tono dell’umore.
Attraverso la traspirazione cutanea avviene anche un’eliminazione delle tossine
L’esposizione solare ha quindi una serie di effetti positivi ma non bisogna dimenticare che va fatta in modo controllato e protetto per scongiurarne gli effetti collaterali potenzialmente anche gravi.
I classici consigli sono quindi quelli di procedere con un’esposizione graduale, evitando le ore più calde della giornata e usando sempre della protezione solare.
Nella scelta della protezione solare, oltre che ad essere guidati in parte dal gusto personale [esistono infatti diversi tipi di creme, spray, lozioni, ecc., nda], dobbiamo sempre prendere in considerazione il fatto che preferibilmente lo schermo di protezione dovrebbe essere compreso tra 30 e 50 SPF, con lievissime possibilità di variazioni sul tema in base al fototipo.
E il consiglio di un medico dermatologo può essere fondamentale nella scelta del prodotto più giusto per ciascuno di noi, anche in base alle caratteristiche della propria cute.
Inoltre, la crema andrebbe messa almeno 20 minuti prima dell’esposizione solare e la sua applicazione andrebbe ripetuta almeno ogni 2 ore nell’arco della giornata e non solo dopo i bagni al mare; anche perchè la sudorazione tende a eliminare il prodotto.
É bene ricordarsi poi che:
- siamo esposti al danno attinico anche in città o quando facciamo una passeggiata in campagna; quindi, la nostra cute andrebbe protetta sempre, ovvero ogni volta che ci troviamo esposti al sole… senza dimenticare mai anche il cuoio capelluto [che specie negli uomini può risultare più esposto, nda];
- l’uso del cappellino e degli occhiali da sole va integrato alla protezione della cute.
Se desiderate conoscere il divino, sentite il vento sul viso e il sole caldo sulla vostra mano
Buddha
Ma ricordatevi sempre di proteggervi e di usare buon senso, perchè quella che è per noi una preziosa risorsa… può trasformarsi in un pericoloso nemico se non trattato con il dovuto rispetto!
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