Non è un paese per biciclette

Parafraso il titolo di un celebre film per descrivere quanto, riguardo all’oggetto, anche la mia misura sia davvero colma, veramente!

Non utilizzo il mio blog per questo genere di post da ormai moltisimo tempo, forse proprio da che è nato.
Ma nel profondo, credo sia giunto il momento di riaprire un’antica serie di post ormai abbandonata: le riflessioni!

Questo perchè le parole rimangono e, sicuramente, riescono a raggiungere persone dotate di un intelletto sicuramente più raffinato.

Mi rendo conto che a volte pubblicare video sui social network per dimostrare quanto le persone alla guida dei veicoli a motore siano ignoranti, arroganti, incivili e, soprattutto, misconoscenti del Codice della Strada, può essere veramente inutile!

Si, avete letto bene, è INUTILE e in molti casi non serve assolutamente a niente se non a richiamare haters che anche a ragion veduta, continueranno a rappresentare il loro odio nei confronti di qualcuno.
Il monti casi, risulta essere quindi una perdita di tempo che mi distoglie dal resto delle attività che, al di fuori dal mio normale impiego, mi piace portare avanti.

E i commenti nel Reel pubblicato venerdì scorso sul mio account IG ne sono la riprova, tanto che l’ho archiviato. Non tanto per i commenti e per il “dibattito” sulle ragioni degli uni o degli altri, quanto perchè invece, ad un certo punto, ieri notte si è arrivati addirittura a minacciare di inverstirmi [e qui sono ancora indeciso se portare questi commenti all’attenzione dei Carabinieri e di un avvocato, nda] piuttosto che a dare la colpa del decesso di una bambina, alla manifestazione contro le morti in strada di un paio di settimane.

E poi mi hanno anche dato del comunista radical chic… a me!?!? Non aveva più alcun senso tenerlo online!

E pensate che la misura è così colma, che sto addirittura pensando di comprare nuovamente la macchina… quantomeno per “pendolare” durante la settimana. Magari una smartdelcazzo molto odiata anche lei da molti automobilisti (chissà perchè, devono sempre trovare un soggetto sul quale riversare le proprie frustrazioni) magari perchè è più comoda da parcheggiare!

QUESTO NON È UN SEMPLICE SFOGO

Certo, sicuramente nel video il mio tone of voice non era dei più amichevoli.
Ma vorrei vedere quanti di voi, dopo aver corso un rischio per causa di qualcuno, sarebbero riusciti a mantenere una calma serafica e abbozzare solo un cenno di dissenso nei confronti dell’ignorante di turno.
Io c’ho provato, ma non ci sono riuscito! Sorry not being sorry.


il traffico nella città di Roma soffoca le strade e anche la popolazione

È indole, è carattere e, per certi aspetti, ci si può fare bene poco. Magari potrei provare con del training autogeno o dei corsi di meditazione, ma quando ci penso mi chiedo: perchè? Perchè devo essere io a dovermi piegare all’inciviltà dilagante che sta prendendo sempre più piede nel nostro paese?

Perchè questo mio nervosismo, questo mio essere prevenuto sulle persone e sui loro comportamenti è esclusivo del nostro paese. SI!

Difatti, quando mi trovo all’estero (che sia in vacanza o per lavoro) tutto questo non mi capita.
Anzi, devo dire che tutto ciò che si vede sulle strade, nei locali, sui mezzi di trasporto e nei supermercati italiani, all’estero non lo vedo proprio. O meglio, magari non lo percepisco perchè in molti luoghi che ho visitato le persone non hanno di questi comportamenti. O almeno, non di proposito.

NON SO EVITARE IL CONFLITTO

Il comportamento dell’italiano medio alla guida di un qualsiasi veicolo a motore che fa brum brum è fuori da ogni grazia divina, veramente!
Forse, gli unici che si salvano un po’ sono i conducenti di veicoli pesanti, camion in particolar modo. Forse sono gli unici che hanno bene in mente i danni che potrebbe causare il loro mezzo in caso di impatto.
Automobilisti e motociclisti di solito invece se ne fregano,

Quando la mattina esco di casa alle 06.30 in bicicletta per raggiungere la stazione del treno e recarmi in ufficio, so già che sulla mia strada troverò moltissime persone che del prossimo se ne sbattono altamente e, classico italiano attenzione, guardano solo l’aspetto personale delle cose. Sembra un po’ la storiella della gazzella nella Savana.

E così:

  • se devono prendere il caffè al bar o le sigarette, lasciano la macchina in doppia fila o letteralmente in mezzo alla strada perchè tanto “cinque minuti e la sposto, che sarà mai
  • occupano porzioni di carreggiata, piste ciclabili, marciapiedi, attraversamenti stradali o isole pedonali con il loro veicolo perchè tanto “si vabbè, ma lo fanno tutti. Guarda quà, è pieno di macchine e poi tu che vuoi?
  • se poi pubblichi dei video di “denuncia”, si arrogano anche il diritto di sentenziare perchè tanto “si ma i ciclistihhh…
  • quando c’è da mettersi in fila per qualcosa, fanno i vaghi e ti scavalcano perchè tanto “che sarà mai madonna, siete sempre pronti a riprendere il prossimo

Certo, anche i ciclisti non sono dei Santi e in troppi non rispettano il Codice della Strada passando con il rosso; ma ci rendiamo conto o no di quanta sia la differenza tra la massa di un veicolo a motore lanciato in velocità e la massa di una bicicletta? O dei danni alla circolazione (anche dei mezzi pubblici) che può fare un veicolo parcheggiato in doppia fila o in divieto di sosta in carreggiata su una strada a doppio senso di marcia?

E, soprattutto, ci rendiamo conto della reale differenza, in numeri, delle infrazioni imputate alle singole categorie?


un ciclista una bicicletta e strisce pedonali

L’elenco sarebbe veramente lungo e spesso è costellato anche di piccole cose, che per molti possono essere niente ma per me… per me sono molto.

E allora ditemi voi come si fa a vivere sereni, tranquilli e “in pace con gli altri” quando a buona parte degli altri di te non gliene può fregare di meno. Hanno sempre la scusa pronta, ma non sono mai disposti a chiedere scusa.

Per me no, non è tutto normale, anzi. Per me di male c’è molto.

A partire dal sapere chiedere scusa quando si sbaglia. Proprio come capitato a me questa mattina con due ragazzi che stavano per impegnare un attraversamento e che io, nella svolta e sovrapensiero, non avevo visto. Ho inchiodato (con la bici) e gli ho chiesto scusa. Non c’è niente di male!

LE PERSONE MUOIONO SULLE STRADE, ED È COLPA DI QUALCUNO

Non si può continuare a fare buon viso a cattivo gioco (anche se quando sono in bicicletta spesso smorzo subito i bollenti spiriti pensando “massì, cazzi tuoi che sei sempre nel traffico”) bisogna continuare a denunciare la maleducazione che ci circonda!

Le strade italiane sono diventate una giungla. Una giungla dove la maggioranza se ne frega del prossimo e in molti si credono più furbi, più scaltri degli altri. E allora prevaricano, approfittano, non rispettano. L’arroganza la fa da padrone, e vince!

Facciamo un piccolo elenco?

  • mancate precedenze sugli attraversamenti
  • pelo al manubrio della bici con lo specchietto retrovisore
  • strada tagliata nelle svolte o all’uscita delle rotonde spesso senza mettere la freccia
  • sorpasso in uscita dalla rotonda
  • sorpassi a gran velocità anche sulle strade urbane ciclabili e nelle zone 30 (quando poi dopo 100 saranno di nuovo bloccati nel traffico o fermi al semaforo e tu sarai nuovamente vicino a loro se non addirittura molto più avanti)
  • uscita dai passi carrabili senza accertarsi se sulla ciclabile o sulla strada arrivi qualcuno

Una foto scattata a Londra qualche anno fa su Tower Bridge

Quante persone sono già morte quest’anno?

Fonti ISTAT dicono che sono ventisei i morti per incidenti stradali a Milano città dal primo gennaio a domenica 8 ottobre: cinque ciclisti, 11 pedoni, uno a bordo di un monopattino, tre motociclisti e sei automobilisti!!!

E a Milano giusto appunto ieri mattina un giovane padre è morto. Stava attraversando sulle strisce pedonali, a piedi.
È stato sottratto all’affetto dei suoi cari a causa della mancanza di senso civico, della mancanza di rispetto e del menefreghismo. Lascia una moglie e due figli.

Tolto magari il conducente dell’autoveicolo in sosta di emergenza sulle strisce pedonali a cusa di una foratura, stando alla dinamica dell’incidente l’autista del bus che lo ha investito si è trovato costretto a concentrare la sua attenzione su altro che non fossero le strisce pedonali stesse: le macchine parcheggiate in divieto di sosta!

Sembra che per evitarle abbia dovuto allargare la manovra, azione che sicuramente lo ha costretto a rivolgere la sua attenzione agli specchietti (per guardare la coda del bus) e alla macchina in sosta di emergenza sulle strisce. E per il pedone, non c’è stato scampo.

È IMPORTANTE RICHIAMARE L’ATTENZIONE SULLE RESPONSABILITA’ DI OGNUNO DI NOI

È importante che chi amministra le città e la nostra nazione si metta una mano sulla coscienza e inizi ad applicare Dura Lex Sed Lex a partire proprio da quelle vecchie malsane abitudini che una volta erano di pochi ignoranti mentre oggi sono diventate la normalità. Stiamo crescendo generazioni di maleducati, rendiamocene conto!!!

Inoltre c’è bisogno di informazione capillare, quasi a tappeto, che richiami l’attenzione su questi temi. Le forze politiche al governo DEVONO impegnarsi nel promuovere messaggi che risveglino le coscienze delle persone, invece di diffondere in continuazione campagne d’odio nei confronti di qualcuno (i.e. i monopattini).

E poi come cittadini e come persone abbiamo l’obbligo morale (oltre che civile) di comportarci rispettosamente nei confronti del prossimo. Perchè il cambiamento inizia dal basso. I politici, alla fine, sono lo specchio del popolo che rappresentano.

Il rispetto per il prossimo e il senso civico sono alla base di una sana convivenza civile tra le persone. E vengono molto prima del famoso buonsenso che è costantemente sulla bocca di tutti coloro a cui senso civico e rispetto mancano proprio!

Ah, per chi volesse il video è ancora disponibile, per le mie cerchie:

Tanto si doveva. Buona vita!

#RideEnjoyRespect


due poliziotti procedono al fermo di un automobilista dopo lo schianto con un ciclista in sella alla sua bicicletta

2 risposte a "Non è un paese per biciclette"

Add yours

  1. Marco, i hear you brother.
    People spend too much time feeling entitled and thinking the best respose is to deny all resposnsibility.
    It’s not just Italy that does the things you mention – but you do seem to have it worse than most places I’ve been – though i have to admit riding inthe North of Italy was a pleasure and everybody was very good.
    The answer is long and hard, and the issue lies with councils and roading authorities.
    We have cycling paths here where you give way to everybody at every crossing and it’s crazy – one crossing i end uo giving way to 6 different streams of traffic to get where, if i stayed onthe road, i would only need to give way to one in a car.
    I don’t have a proper answer, but for sure it starts with repsect and common sense
    I’m on one of our major highways (nothing compared to Italy) for 40km this Friday and of the 600km trip i have planned it’s the part that scares me most ( the single track, gravel roads and hike-a-bike , no issue)

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    1. I know that mobility it’s an “all around the globe” (but The Netherlands) problem mate, but in Italy we have to “fight” as well with people’s tipical behaviour and the overall rising of real hate speeches against cyclist and micro mobility. The only ones and are not haten are elderly on bikes (even if they are the first ones to break out roads laws) and, maybe, kids.
      All the rest of us, including commuters on bikes, we are just a pain in the butt for most of them and we do pedal just because we don’t have nothing to do all the day but cycling. It’s sad to be said, but in Italy people (including many politicians somewhat part of the italian government, like Salvini) just think that who do work or have a job… drive a motorized vehicle!
      There’s no future for our country without proper massive civil campaigns regarding road laws and respect.

      Stay safe on your big bike trip, I’m looking forward to read some about 😉

      "Mi piace"

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