Oggi insieme a Charlene [la mia mountain bike, nda] abbiamo scoperto un po’ di cose durante la nostra uscita nei boschi della Valle Olona. E di conseguenza, ne abbiamo imparate altrettante 🙂
Partiti un po’ in ritardo sulla tabella di marcia (non che io ne abbia mai una, si intende) a causa di un lavoro straordinario da fare in ufficio, mi sono diretto a Castleseprio per fare un giro in mountain bike nei boschi della Valle Olona.
Settimana scorsa, complici anche le camera d’aria Tubolito, finalmente io e i boschi della Valle abbiamo fatto la pace e così oggi ho deciso di tornarci.
Conoscendo abbastanza bene quasi tutti i sentieri, posso spaziare in lungo e in largo in base al tempo a disposizione ma, soprattutto nell’ultimo anno, in base alla mia preparazione atletico-fisica, che non è proprio eccelsa.
Non sto qui a raccontarvi del giro in se, magari un giorno pubblicherò qualche traccia di giri da poter fare in Valle Olona con la mountain bike, perchè non era questo il mio scopo.
Voglio invece raccontarvi, in modo simpatico, cosa ho “imparato” oggi
- oggi ho imparato che, esplorare in mountain bike è sempre una gran figata.
Se in passato non avessi esplorato, oggi per esempio non conoscerei gran parte dei sentieri del Parco del Rile Tenore Olona e qualcuno del Parco del Campo dei Fiori di Varese.
Per me esplorare in mountain bike è vitale, mi lascia sempre delle ottime vibes e mi gasa un casino 🙂
Inoltre, la sorpresa è sempre dietro l’angolo e non è detto che finire nel posto sbagliato (a causa dell’esplorazione), sia un danno 😉 - oggi ho imparato che, la storia che raccontano gli enduristi in moto che grazie a loro moltissimi sentieri rimangono aperti, sotto certi punti di vista potrà anche essere vera ma sotto certi altri (molti altri) è una gran cagata.
In primo luogo perchè magari non è proprio così necessario che alcuni passaggi o sentieri nei boschi debbano per forza di cose rimanere accessibili. Alla fine è anche giusto che la natura torni a fare il suo corso.
In secondo luogo, troppo spesso le tracce aperte dalle moto da enduro non conducono da nessuna parte. O meglio, non sono tracce utili e tali da da poter essere utilizzate da pedoni, biciclette o cavalli.
Alla fine, anche le mucche tracciano sentieri, ma non è detto che siano dei buoni sentieri! - Oggi ho imparato che, a seguire le tracce di cui sopra si può finire nel letto del fiume Olona e ritrovarsi a fare dell’ottimo portage.
Ci mancherebbe, un buon allenamento nel caso in cui dovessi partecipare a qualche uscita in mountain bike organizzata dal lattaio (aka Paolo di Fango e Polvere) - Oggi ho imparato che, la maglia intima della Craft acquistata durante il Black Friday è una bomba unica.
Tiene il giusto caldo e la giusta temperatura corporea e inoltre la protezione sul davanti in Wind-Stopper aiuta a non prendere aria fredda sul petto. Ottimo acquisto, insieme a quello dei guanti invernali della Sportful 🙂 - Oggi ho imparato che, seguire due “sbarbati” che ti invitano a vedere il loro pistino non è sempre molto “igienico”, ma è una gran figata!
E pensate che se non fossi finito nel posto sbagliato a causa delle tracce di cui al punto 2… non li avrei mai incontrati e non avrei potuto mettermi alla prova su ciò a cui hanno lavorato!
E così anche oggi abbiamo imparato, come fa chi è sempre pronto ad apprendere cose nuove senza alcun pregiudizio e con la mente da principiante… alla fine, il bello dell’esplorazione è proprio il non sapere ed “è nel non sapere che sta la vera sapienza“.
O almeno così dicono i Maestri Zen 🙂
Ciao Marco! Passavo a leggere gli ultimi post nel tuo blog e ne approfitto per farti gli auguri per un felicissimo buon anno, pieno di tante passeggiate ed esplorazioni con la tua Charlene.
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Heyyyyyy grazie mille 🙂 ti vedo poco attiva negli ultimi mesi ma ti seguo sempre. Grazie mille per l’augurio, speriamo di riuscire a fare qualcosa di meglio nel 2018. Tanti auguri di un prospero 2018 anche a te 🤗🤗
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E si. Esaurita per il lavoro. Speriamo in un 2018 in cui riuscirò a fare qualcosa di più 😊
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A chi lo dici. Io ho mollato anche la presidenza dell’associazione sportiva per poter aver un po’ più di spazio per me… Gli ultimi 9 anni (ormai, il 16 gennaio) li ho dedicati solo a lei, oltre che al lavoro ordinario ed è solo nell’ultimo anno che ho iniziato a dedicarmi un po più a me e alla mia sfera privata. È con questo mood che entro nel 2018 “basta sbattersi” in generale 🙂
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Sono anche io dell’avviso che il tempo perso ad esplorare….non è mai “tempo perso”.
C’è sempre una ricaduta o sulla conoscenza o sul divertimento o su entrambi che apre nuovi orizzonti, in senso proprio e in senso lato.
Buone esplorazioni anche nel nuovo anno!
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Secondo me, solo chi non ha voglia di imparare non esplora e segue sempre le tracce degli altri. Chi come me è “wild” dentro, non smetterà mai di farlo… anche solo se fosse per trovare una strada nuova per tornare a casa in macchina dal lavoro.
L’esplorazione è avventura e l’avventura… è libertà allo stato puro 🙂
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