È ormai una settimana che sono arrivato a Corvara in Badia e non avevo avuto ancora modo ne di uscire a fare quattro curve con lo snowboard ne, tanto meno e più semplicemente, di uscire a pestare un po’ di neve sui sentieri anche solo per una passeggiata.
La settimana è stata abbastanza intensa di attività e, se non fosse stato per giovedì e venerdì [gli unici due giorni di sole pieno tra l’altro, nda], di tempo libero da dedicare un po’ alle attività sopracitate non ce n’è stato proprio.
Ma oggi il tempo c’era e finalmente ho avuto modo di fare un breve trekking sulla neve da Corvara fin sotto la Cascata del Pisciadù
Così dopo pranzo, incoraggiato anche dalle neve che scendeva sempre più copiosa, ho calzato le mie nuovissime Salomon X ALP MTN GTX e sono uscito “a camminare verso su”, come ho detto ai miei due compagni di stanza mentre chiudevo la porta.
Prendendo come riferimento la funivia ad ovetti Borest mi sono incamminato lungo l’innevatissimo sentiero n.28, direzione Colfosco.

Non sapevo proprio dove stavo andando, e non mi interessava troppo. Quello che volevo oggi era uscire a respirare un po’ di aria di neve fresca e dare un senso al tempo libero a disposizione!
Quasi subito, dopo la partenza, incrocio una coppia di anziani escursionisti che mi domandano “scusi, questa strada dove sbuca?“.
Spiego ai signori che, pur non essendo della zona, so che la strada sbuca a Corvara, non troppo lontano dalla stazione degli impianti di risalita e, visto che ci sono, decido di chiedere anche io un paio di informazioni ai signori e così “scusate, proseguendo in questa direzione, dove si va?“.
Molto gentilmente, mi dicono che il sentiero in un’oretta di cammino porta alla Cascata del Pisciadù. Ringrazio cortesemente e riprendo il mio cammino.
Finalmente ho trovato uno scopo, una destinazione certa e… un obbiettivo da raggiungere 🙂
Mentre cammino tra le altissime conifere e immerso nel silenzio più totale, penso a come sarebbe fico surfare tutta questa neve con la mia tavola da snowboard. E mi viene in mente un meme che avevo visto su Facebook qualche giorno prima.

La strada che sto percorrendo è si stata battuta dal gatto delle nevi, ma è sicuramente stata lasciata un po’ “morbida” per gli amanti dello sci-alpinismo e delle ciaspole
E infatti, ai lati della strada, si vedono una miriade di tracce lasciate in discesa dagli amanti della neve fresca e del freeride.
Dentro di me, sogno infinite linee che non farò mai… ma sognare è bello e, mentre lo faccio, raggiungo un pianoro abbastanza largo dove un palo con delle frecce direzionali CAI mi indica la strada per la Cascata del Pisciadù.
Mi incammino lungo il sentiero battuto verso il mio obbiettivo ma, molto presto, il rumore di una piccola slavina mi fa segno che non è proprio il caso di addentrarsi oltre.
“Alla fine Marco non si vede nemmeno niente con tutte quelle nuvole che si stanno abbassando, tanto meno la cascata. meglio tornare indietro, no? La montagna da, la montagna prende” dico a me stesso.
Ma io no, io mi addentro ancora un po’ fino ad arrivare quasi a ridosso della parete di roccia dal quale si stacca il gruppo del Sella perchè oh, la voglio vedere la cascata!
Ma alla seconda slavina che sento raggiungere rovinosamente il suolo torno sui miei passi e, scendendo, raggiungo una costruzione in legno aperta che ospita in questo periodo tavoli e panche dell’area pic-nic estiva ai piedi del Gruppo del Sella.
Giunto quindi nuovamente al bivio che mi ha portato quasi ai piedi della cascata, prendo a sinistra e, in salita, mi rimetto in cammino seguendo le tracce di sci fuoripista, cercando quanto più possibile di non sprofondare troppo nella neve.
Ma non è proprio cosa. Alla decima volta che la mia gamba sprofonda fin sopra al ginocchio torno sui miei passi e, raggiunta nuovamente la “baita-bivacco”, ne approfitto per stare un po’ all’asciutto prima di riprendere rientrare a Corvara.

Mentre la neve scende copiosa, mangio un pezzo di cioccolata, faccio due foto, accendo un Toscano Antico, scrivo a Claudia e, nel giro di una decina di minuti, mi rimetto in cammino, direzione Corvara.
Una volta a valle, mentre accendo un altro Toscano Antico sul ballatoio fuori dalle camere, più di un tarlo nella testa continua a martellarmi:
- devo sincerarmi che gli scarponi da snowboard e le ciaspole comprate dal lattaio [aka Paolo Tomasi, nda] siano “compatibili”
- devo trovare il modo per trasportare la tavola da snowboard con lo zaino alpino della naja
- devo fare un brain-storming sull’abbigliamento adatto a quello che ho in mente di fare e…
- devo sperare che domani mattina le condizioni meteo siano le stesse di oggi perchè voglio salire al Passo Val Gardena con le ciaspole per poi tornare a valle a bordo della mia Raygun 🙂
E così il dado è tratto… è un po’ che ce l’ho in mente questa cosa ciaspole+snowboard e domani mattina lo farò! Qualunque sarà il risultato, sono sicuro che ne uscirò appagato nello spirito e nell’anima 🙂
Stay tuned!
