Il viaggio in Cambogia è stato, almeno per me, come un “fulmine a ciel sereno”. E sarà per questo motivo che ancora oggi non so da dove iniziare per raccontarvi qualcosa.
Così, sempre aspettando l’ispirazione giusta, in questi giorni ho deciso che da qualche parte dovevo iniziare e così ho portato a termine almeno l’editing dei video che avevo girato con la Shimano CM-1000, ovvero la mia action camera che uso anche in bicicletta o in montagna durante qualche escursione.
Niente di che, ci mancherebbe, ma racconta un po’ di quello che abbiamo visto. Per certi aspetti è un video molto old-school, come quelli che si vedevano su YouTube fino a qualche anno fa.
C’è poco parlato sotto, ma in compenso ci sono i “sottotitoli” che raccontano. Con i video girati in Perù credo di aver fatto di meglio però 🙂
Spero che sarà di vostro gradimento!
A PROPOSITO DEL NOSTRO VIAGGIO IN CAMBOGIA
Quando con Claudia abbiamo iniziato a parlare del viaggio da fare in estate [2018, nda] le idee non erano molto ben chiare. Io sarei ripartito volentieri per un altro road trip, magari in Inghilterra oppure verso la Russia, mentre lei… lei era già proiettata verso mete lontane: Perù [che sarà stato il nostro viaggio del 2019, nda], Cile, Cina.
Dopo il road trip del 2017 nei Balcani [percorsi oltre cinquemila chilometri a bordo della nostra fedelissima Volkswagen Touran tra Balcani e Italia, nda] mi sarebbe piaciuto rivivere un’esperienza del genere… un road trip ha di bello il fatto di darti la possibilità di vivere (e variare) il viaggio strada facendo nel perfetto spirito “non è la destinazione, ma il viaggio che conta”.
Il nostro viaggio di quindici giorni in Cambogia inizia a Phnom Penh (collina di Penh, colei che si dice sia la madre fondatrice della città) e devo dire che la scelta di costruire un itinerario in senso orario è stata proprio azzeccata.
I primi giorni a Phnom Penh sono stati molto “apatici”. Vai a sapere se a causa del fuso orario, o perchè la città è estremamente occidentalizzata e cinesizzata a dismisura o magari perchè la visita ai campi di sterminio e alle prigioni dei Khmer Rossi sono riusciti a lasciare il segno anche dentro ad uno come me…

Lo spostamento a Pursat per visitare il villaggio galleggiante di Kampong Luong e quello successivo poi a Battambang, hanno cambiato tutto e la mia voglia di conoscere, scoprire e farmi emozionare da questo paese è aumentata man mano che passavano i giorni.
Siem Reap è stata una bella scoperta, specie dopo che abbiamo lasciato la nostra “guida” italiana e abbiamo iniziato a perderci un po’ in giro per fatti nostri [sempre a bordo di un tuk tuk naturalmente, nda].
Gli ultimi giorni a Phnom Penh sono stati molto belli, e in aeroporto quasi quasi mi è scesa una lacrima quando abbiamo salutato il nostro amico Savanth, il ragazzo che guidava il tuk tuk che, in lungo e in largo, ci ha ha fatto conoscere la città e ci ha anche aiutato ad acquistare la sim locale per il nostro smartphone.
quattro cose che abbiamo imparato dal nostro viaggio in cambogia
- la brutalità umana nel momento in cui vuole scegliere di decidere per il destino degli altri convinto che la propria “fede” sia quella giusta;
- l’importanza, a volte, di fidarsi a scatola chiusa dell’autista di un tuk tuk che ti propone di salire con lui perchè ti porterà a fare un tour della città indimenticabile;
Ti farà scoprire angoli celati della città e, soprattutto, ti racconterà molte cose che magari molte guide non ti diranno mai per rimanere politically correct; - che sarebbe preferibile non fidarsi di alcuni connazionali che promettono grandi tour e poi… ti ritrovi a far finta di essere suo cugino!
- che l’area archeologica che comprende anche Angkor Wat è sempre piena di turisti orientali provenienti da ogni dove e maleducati all’inverosimile.

qualche consiglio se stai organizzando il tuo viaggio in Cambogia
- Phnom Penh è, secondo noi, il posto giusto nel quale aprire e chiudere la tua avventura cambogiana;
- a Phnom Penh e Battambang non perderti la visita ai campi di sterminio dei Khmer Rossi, all’S-21 e alla killing cave… è un pezzo della loro storia, e ci tengono a fartela conoscere. Ti lascerà un vuoto nello stomaco che ti farà riflettere molto;
- preferisci il villaggio galleggiante di Kampong Luong a quello di Kampong Cham; è più autentico e meno turistico;
- non lambiccarti il cervello a cercare una guida che parli italiano già prima di partire. Ne troverai di certificate e autorizzate all’ingresso di ogni sito di alta rilevanza o comunque potrai chiedere alla reception del tuo hotel;
- chiedi sempre il prezzo della corsa in tuk tuk prima di salire, così da non avere sorprese alla fine;
- contratta sempre il prezzo della tua corsa in tuk tuk, ai locals piace. Naturalmente fallo con buon senso. Se la corsa costa 15$, non puoi offire 3$!
- come per il tuk tuk, anche nei mercati e dagli ambulanti cerca sempre di contrattare quello che stai acquistando. A loro piace, e tu ti divertirai;
- sii sempre rispettoso delle persone che incontrerai sul tuo cammino, dei luoghi, degli usi e dei costumi. Ne guadagnerai in rispetto e riverenza; quella vera, quella orientale;
- a Siem Reap mangia una pizza al Tuk Tuk Pizza 😉
Viaggiare è come leggere un libro: se non leggi attentamente anche tra le righe, non comprenderai mai fondo ciò che stai leggendo

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