Il 2019 è stato per noi un anno ricco di nuove escursioni in montagna che ci hanno permesso di accrescere la nostra esperienza sui sentieri, migliorare la nostra pratica e alzare l’asticella (come si dice).
Partiti subito “a bomba” con l’esperienza in bivacco la notte di capodanno e fatta qualche escursione di medio livello, rientrati dal nostro viaggio in Perù abbiamo inanellato una serie di itinerari per escursionisti esperti veramente soddisfacenti, culminati nell’esperienza [un po’ troppo sopra le righe, nda] al monte Ponteranica Orientale.
E il sentiero Cecilia, che era nella nostra lista d’attesa da qualche tempo, credo sia stata la più divertente e soddisfacente tra queste esperienze [insieme alla discesa dal canale alle spalle del Monte Visolo, nda].
A distanza di un anno dalla nostra esperienza, oggi voglio parlarvi del sentiero Cecilia della Grigna Meridionale
Il sentiero Cecilia è un sentiero per Escursionisti Esperti (EE) abbastanza impegnativo fisicamente che, soprattutto nel tratto tra il canale Angelina e la cresta Cermenati [ovvero il tratto incluso nell’Alta Via delle Grigne, nda], presenta alcuni passaggi su roccia di media difficoltà caratterizzati anche da piccole arrampicate su placche e un caminetto di roccia che in discesa potrebbe creare qualche grattacapo a chi ivi si avventura senza troppa esperienza di montagna e di sentieri sul generis.
Il tutto racchiuso in un ambiente molto suggestivo, quasi dolomitico, quale sa essere solo quello della Grigna Meridionale.
Sentiero storico della Grignetta attrezzato nel 1912, il sentiero Cecilia è stato realizzato per collegare il rifugio Rosalba e la vetta della Grigna Meridionale attraverso il versante sud-ovest (evitando le difficoltà della Cresta Segantini) e congiungendosi al sentiero Cermenati poco sotto la vetta della Grignetta
Durante la traversata si affrontano alcuni tratti impegnativi, ma mai troppo difficili, alcuni dei quali attrezzati con cavi metallici o catene fisse.
Quello che rende difficoltosa la traversata, soprattutto a chi la affronta per la prima volta, è l’ambiente particolarmente selvaggio che può incutere timore. Per chi volesse stare “tranquillo”, può essere utile avere al seguito il kit da ferrata (imbrago, cordini/dissipatore, guanti e casco).
Come sempre, in fondo al post aggiungerò l’elenco di tutti i sentieri interessati nell’escursione che potrete consultare su Trailforks.

La nostra traversata della Grigna Meridionale lungo il sentiero Cecilia
La nostra giornata di montagna inizia come sempre in tarda mattinata, quando raggiungiamo i Piani dei Resinelli.
Parcheggiata la macchina nel grande parcheggio del piazzale e calzati gli scarponi, zaini in spalla ci incamminiamo lungo via alla Carlanta e, nei pressi dell’omonima sorgente, imbocchiamo una comoda variante che ci conduce direttamente sul sentiero delle Foppe senza passare dall’ex rifugio Alippi.
Il sentiero delle Foppe, che ormai conosciamo a memoria, scorre via abbastanza veloce e ben presto raggiungiamo la palina segnavia CAI che ci indica, in ripida salita, il sentiero dei Morti [dicono così denominato per via del fatto che veniva usato per riportare a valle i caduti durante la guerra, nda].
Su fondo abbastanza sdrucciolevole, il sentiero prende rapidamente quota: piede fermo, testa bassa, prendiamo il ritmo e saliamo fino a raggiungere la fine del bosco e un punto panoramico. Sull’altro versante si scorgono gruppi di escursionisti che, attraverso il sentiero delle Foppe, tornano a valle. In lontananza, un paio di alpinisti si calano da un torrione dopo averlo conquistato.
Dopo aver affrontato un tratto in cresta un po’ esposto, raggiungiamo l’unico punto degno di giustificare la classificazione EE di questo sentiero: un traverso roccioso attrezzato con catena che scende in un piccolo valloncino e risale sul versante opposto portandoci, su ghiaioni, alla base del Torrione del Cinquantenario e poi, in ripida salita, fino al Rifugio Rosalba.

Inizia nei pressi del rifugio Rosalba la nostra escursione lungo il sentiero Cecilia
Tanto per cambiare, il Rosalba ci riserva la solita accoglienza: nuvole basse e fitte sopra le nostre teste e brezza pungente; siamo indecisi se proseguire o meno visto che comunque in direzione del buco di Grigna e della Val Scarettone il cielo è limpido e il meteo sembra buono.
Dopo una breve pausa di ristoro e di concentrazione, decidiamo di riprendere il cammino e, seguendo le indicazioni, ci incamminiamo lungo il sentiero Cecilia, numerato sulle paline segnavia come n.10.
Affrontiamo la prima parte in salita di buon passo per ritrovare il ritmo e la concentrazione giuste e, ignorato il sentiero Giorgio che scende nella valle a sud, proseguiamo passando sul versante nord lasciandoci sulla destra un gruppo roccioso composto da Torre Vitali, Piramide Casati, la Civetta, Torrione Palma e Torri Moraschini.
L’ambiente inizia a farsi più selvaggio e roccioso, il sentiero traversa su facili cenge e, superando un paio di canalini rocciosi attrezzati e mediamente impegnativi, raggiunge il Colle Valsecchi (quota 1880 metri circa).

Le indicazioni sulla palina segnavia sono un po’ scarse e ci indicano il sentiero della Direttissima/Rif. Porta (n.8) verso sud e il sentiero Cecilia (n.10) alle nostre spalle senza indicare cosa sia il sentiero che, in leggera discesa, piega verso nord-est e che scoprirò più avanti essere il sentiero dell’alta Val Scarettone che raggiunge la Bocchetta del Giardino.
Apro la mappa sul Fenix, la oriento rispetto alla nostra posizione, faccio un pò di “zoom out”, ci incamminiamo in direzione est sul sentiero di fronte a noi e, scavalcando un dosso roccioso attrezzato con catene fisse, raggiungiamo un colle gemello del Valsecchi.
A questo punto il Sentiero Cecilia piega verso sud-est cominciando la traversata del versante roccioso
Una facile cengia poco impegnativa con un paio di catene fisse conduce ad una forcella, che scopriremo poi essere il Colletto Clerici. Senza fare troppa attenzione, prendiamo la traccia che, leggermente in discesa, prosegue in direzione Sud-Est su ghiaia e rocce.
Mentre procediamo un “suono” stridulo improvviso ci blocca e da dietro una roccia, tra la nebbia, spuntano un paio di camosci. Ci fermiamo per non spaventarli troppo. Lanciano un “grido” e scompaiono tra le rocce.

Riprendiamo il cammino, il sentiero piega improvvisamente verso destra per proseguire poi diritto verso sud. Non mi convince.
Così riapro la mappa sul Fenix e vedo che il sentiero tira dritto verso sud. Se la memoria cartografica non mi inganna, quello di fronte a noi è il sentiero che, lungo il canale Angelina, collega la Direttissima con il Sentiero Cecilia; ovvero il sentiero n. 11 [che ricalca in parte l’Alta Via delle Grigne, nda] e noi siamo alla testata del canale.
Così ritorniamo indietro e, nel punto dove abbiamo sbagliato, seguiamo le indicazioni dell’Alta Via delle Grigne, che poco prima aveva volontariamente evitato pensando di finire in luoghi al di sopra delle nostre possibilità e saliamo in diagonale verso est su placchette rocciose (poco impegnative e attrezzate con catene fisse) per riprendere poco dopo la traversata verso sud-est su cengia facile e un tratto poco impegnativo attrezzato.
Dopo aver percorso in piano un centinaio di metri, iniziamo la discesa lungo un canalino stretto e ripido di circa 20 metri attrezzato con catena fissa.
Mediamente impegnativo in discesa per chi è alle prime armi, sicuramente lo sarà molto meno se fatto in salita.
Per evitare di “tirarci” sassi in testa l’uno con l’altro, lo facciamo a turno; prima io e poi Claudia dietro di me, molto più agile!
Usciti dal canalino traversiamo in leggera salita su alcune placche di roccia attrezzate con catena fissa sotto il Pilone Centrale della Grigna Meridionale prima di raggiungere una ripida lingua erbosa che si risale su tracce di sentiero.
“Vai Claudietta, ancora un piccolo sforzo e dovremmo essere sulla Cermenati”.
Mentre Claudia affronta il traverso attrezzato scatto qualche foto e mi godo il panorama. Sono gasatissimo, oggi ne abbiamo anche per fare l’Alta Via delle Grigne!!!
Poco più in alto la lingua erbosa termina in una crestina rocciosa e infine altre tracce di sentiero discontinue e che lasciano varie possibilità di percorso portano sulla facile cresta Cermenati.

Usciti sul sentiero Cermenati ne approfittiamo per fare una capatina in vetta alla Grignetta e una visita al bivacco Ferrario, il cui pavimento interno è stato da poco sostituito e rimesso a nuovo
Nello stesso momento che siamo usciti sulla cresta Cermenati ci siamo lasciati alle spalle anche il fronte nuvoloso formato dalle correnti che spingono l’umidità in alto dal algo.
Il meteo in quota era perfetto e c’era un bel sole e così ne abbiamo approfittato per salire in vetta e mangiare qualcosa prima di tornare a valle a “festeggiare” degnamente questa nuova conquista.
Una giornata ed un giro ad anello da incorniciare!
Di seguito i link ai sentieri che coinvolgono questa escursione e che trovate su Trailforks insieme alla mappa completa con i punti di interesse, parcheggi, report sulla condizione dei sentieri, curve di livello e tutto il resto.
- Variante via al Boschetto
- Sentiero dei Morti
- Sentiero Cecilia
- Sentiero – Cresta Cermenati
- Collegamento Piani dei Resinelli – Rifugio Carlo Porta
- Via alla Carlanta
- Canale Angelina
In chiusura, ecco qualche dato in più del giro ad anello che magari potrebbe interessarvi:
- Distanza percorsa, 8.1 km circa
- Dislivello guadagnato (d+), 987 metri circa
- Quota massima, 2177 metri s.l.m. (vetta Grigna Meridionale)
Se proverete questa escursione, magari lasciatemi un commento sotto l’articolo, giusto per sapere se vi è piaciuta la proposta 😉

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