SLR, iconica linea di selle da strada di Selle Italia, è da sempre sinonimo di leggerezza, comfort e stile.
Evolutasi in Boost, si è subito garantita il gradino più alto del podio tra le “selle corte” per via del suo peso contenutissimo, finendo quindi subito sulle bici da strada della stragrande maggioranza di atleti e amatori.
È stato poi all’inizio di quest’anno che l’azienda trevigiana ha voluto portare prestazioni e peso della SLR Boost anche alle discipline off road ed endurance del ciclismo (mountain bike, gravel edendurance) creando tre nuovi modelli di SLR Boost:
- la X-Cross Superflow
- la SLR Boost Gravel Superflow
- la SLR Boost Endurance Superflow
Visto l’uso quotidiano [a volte anche avventuroso ed esplorativo, nda] che faccio della bicicletta, alla fine del lock down Selle Italia mi ha inviato in test, per la mia gravel bike, la SLR Boost Gravel Superflow.
La SLR Boost di Selle Italia scopre una delle discipline più di tendenza di tutto il mercato ciclistico e diventa Gravel
La Selle Italia SLR Boost Gravel Superflow è la sella pensata dalla casa trevigiana per tutti coloro che amano avventura, esplorazione e adrenalina su strade bianche e percorsi alternativi.
Prendendo come riferimento la sorella maggiore SLR Boost e le sue prestazioni su strada, con lo scopo di rendere le uscite degli amanti strade bianche emozionanti e confortevoli, gli sviluppatori di Selle Italia hanno inserito all’interno dell’imbottitura un light gel che permette di assecondare le costanti vibrazioni derivanti dal fondo stradale e assicura una seduta performante e confortevole in ogni situazione.

Lo strato di light gel, associato al carrello in lega di acciaio 316Ti, allo scafo corto e all’abbondante zona di scarico Superflow, ha permesso di realizzare una sella confortevole anche sulle lunghe distanze e su terreni “impervi”, rendendo ogni pedalata una piacevole pedalata… anche quella per andare in ufficio la mattina o quella per andare da una parte all’altra della città per fare un giro al negozio bici di fiducia e parlare di modifiche da fare alla bici [non ditelo a Claudia, nda].
Inoltre, per assicurare sicurezza e visibilità nei passaggi in galleria più bui piuttosto che durante i nostri spostamenti cittadini o pedalate notturne, nella parte posteriore della sella SLR Boost Gravel Superflow sono stati inseriti dei particolari inserti catarifrangenti ad alta visibilità posti sulla parte posteriore.
Riepilogando, quindi, ecco le innovazioni e caratteristiche salienti della Selle Italia SLR Boost Gravel Superflow
- Light Gel Padding, per una pedalata più confortevole
- Hi-Viz, inserti catarifrangenti per assicurare visibilità anche in galleria e in notturna
- inserti di colore verde, per dare alla sella un tocco di stile
La sella è rivestita in Fibra-Tek, una microfibra estremamente leggera e resistente, traforata nelle zone di contatto e dotata di finitura antiscivolo.
Il profilo della sella è neutrale, il che permette di trovare la posizione giusta abbastanza facilmente.
La SLR Boost Gravel Superflow di Selle Italia è disponibile solo in colore nero e in 2 taglie:
- S3 con dimensioni scafo 130×248 mm
- L3 con dimensioni 145×248 mm
Il peso dichiarato dall’azienda oscilla tra i 206 grammi della taglia S3 e i 211 grammi della taglia L3.
Prezzo suggerito al pubblico, 224,90€.
NOTA: Cosa vogliono dire le due taglie di cui sopra? Potete approfondire il discorso nella sezione del sito di Selle Italia che riguarda l’idmatch e lo smart caliper cliccando QUI.

Il test della Selle Italia SLR Boost Superflow in pillole
- periodo di riferimento, 26 giugno – 24 ottobre 2020
- attività totali in sella, 79 (vado in ufficio in bicicletta 🙂 )
- km totali in sella, 1619 km
- tempo complessivo in sella, 86 ore
- uscita più lunga, 109 km (5 ore e 24 minuti)
- percorsi, vari; tra cui le strade sterrate del parco delle Groane e del Canale Villoresi, pavè e sanpietrini delle strade milanesi, sentieri e ciottolati della Meda-Montorfano, salite su strada e fuori strada per raggiungere il Mottarone da Massino Visconti
Commenti
Per me, la sella TO TA LE per la mia gravel bike!
Quando ho aperto la confezione mi hanno colpito subito design, cura dei dettagli, eleganza e livello dei materiali utilizzati per realizzarla.
Pur essendo abituato da qualche mese ad una sella noseless, una volta montata la regolazione della SLR Boost Gravel Superflow è stata abbastanza immediata e, dopo un paio di uscite con il naso leggermente inclinato verso il basso, ho riportato la sella in posizione “neutrale” e non l’ho più spostata.
La seduta è molto naturale e grazie al rivestimento in Fibra-Tek, al padding light gel e allo scarico Superflow molto generoso, sia sullo sterrato compatto e veloce che su quello un po’ più scassato, il sedere rimane incollato alla sella senza farci perdere il ritmo della pedalata, senza costringerci a continui movimenti del bacino per assestare la posizione e… senza compromettere l’incolumità delle parti basse 🙂
Certo, gomiti, polsi e avambracci sullo sterrato molto scassato ne risentono molto. Ma speriamo di poter provare presto lo Shock Absorber Kit, sempre di Selle Italia, per valutare la possibile accoppiata vincente!
Il padding light gel veramente superlativo non mi ha mai fatto soffrire ne dato modo di cercare una posizione migliore per stare più comodo, anche in occasione delle uscite lunghe o comunque anche dopo più giornate consecutive in sella.
Considerato ciò, credo che sia la sella giusta per chi, come me, usa la stessa bicicletta anche per andare in ufficio e, incontrando diversi tipi di pavimentazione (asfalto, sterrato, pavè, sanpietrini, ghiaia, etc), ha bisogno di un posto confortevole dove appoggiare le “chiappette” perchè magari, per questioni di praticità, non indossa sempre il pantaloncino con fondello sotto al pantalone da “tutti i giorni” [quindi ha un look più adatto ad andare in ufficio che in bicicletta, nda].
Inoltre, gli inserti Hi-Viz ci aiutano nell’essere più visibili nei confronti degli autoveicoli che sopraggiungono alle nostre spalle… sembrano quasi due occhi di gatto al buio 🙂
Adesso, sarei curioso di provare anche il modello per mountain bike visto che Charlene scalpita nel box 🙂

Ciao, quando scrivi posizione neutrale della sella, dove hai posto la livella per metterla in bolla?
Naso – coda oppure naso – punto sommitale sulla linea trasversale della maggior larghezza?
Grazie mille.
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Ciao Cristian, effettivamente nello scrivere “neutrale” ho omesso il virgolettato che probabilmente rende meglio l’idea della regolazione non proprio “alla bolla”.
Non avendo una livella a disposizione (e considerato che naso e coda ad occhio nudo sembrano essere allo stesso livello) mi sono regolato mettendo “in piano” il carrello. Con il reggisella della Diverge è stato abbastanza semplice (semicircolare a scorrimento), con quello della Niner un po’ meno (del tipo con doppia vite, molto più millimetrico) e c’ho messo un po’ di più a trovare la giusta angolazione.
Non avendo mai fatto una visita bio-meccanica, sono sempre andato un po’ “a naso” con la posizione della sella, soprattutto in termini di angolazione.
Per curiosità però mi munirò di livella e ti farò sapere attualmente com’è impostata in termini di angolazione. Pur avendo fatto la “messa in sella” con il bio-meccanico un mese fa circa, l’angolazione del naso è rimasta tale e quale a come l’ho posizionata io.
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Ciao Christian, ieri sono passato dal meccanico a recuperare un paio di distanziali per la forcella e mi sono fatto prestare la livella. Effettivamente tra coda e naso esiste una “differenza” in altezza, ma è la struttura della sella. Carrello e naso sono in posizione neutrale
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