Wobenzym, gli enzimi anti infiammatori che migliorano la performance e il recupero

L’integrazione a base di enzimi proteolitici e flavonoidi nello sport e benessere. Bromelina, tripsina, chimotripsina, rutina e quercetina possono migliorare il recupero e le performance nello sportivo. Senza effetti collaterali.

Parliamo di terapia enzimatica e i suoi possibili benefici, supportati da evidenze scientifiche in costante crescita, che non si fermano al solo contesto sportivo. Anzi, è proprio in campo preventivo e in alcuni casi di trattamento integrativo che la terapia enzima trova il suo più ampio campo di impiego.

In questo articolo parlerò unicamente dei possibili vantaggi dell’integrazione con Wobenzym in termini di recupero, prevenzione e performance nello sportivo.

Premessa

Stessi scrivendo per un marchio o magazine con obiettivi commerciali avrei dovuto iniziare questo articolo con la classica storia degli enzimi, l’inserimento delle parole chiave per far felice Google, riferimenti scientifici rivolti agli esperti del settore e tutte le altre accortezze strutturali necessarie per creare un articolo professionale.

Sapete però qual’è la cosa bella del blog Agenda Degli Appunti?
Che posso scrivere “a braccio” senza preoccuparmi della SEO, del posizionamento, della policy aziendale eccetera eccetera.

Scrivo su questo blog, purtroppo raramente, senza filtri e senza regole [o quasi, ndr] quello che ho voglia di scrivere e nel modo in cui ne ho voglia.

Naturalmente scrivo quello che penso con cognizione di causa e in casi come questo, da professionista del wellness e della preparazione sportiva, basandomi sempre su evidenze scientifiche e razionali.

Wobenzym e gli enzimi

La formulazione originaria risale agli anni ’50. Durante gli ultimi ’70 anni è stata rivista e migliorata ma è comunque rimasta abbastanza fedele alla combinazione iniziale.

Gli studi scientifici sui singoli componenti sono in costante crescita negli ultima anni e alcuni di loro sono tra quelli definiti di alto livello.


Wobenzym capsule tripsina bromelina rutina. Integratore per la salute
I componenti del Wobenzym sono da vegetali e biosintetizzati. è un integratore naturale con effetti collaterali estremamente ridotti.

Quercetina e rutina sono oggetto di oltre 150 pubblicazioni nell’ultimo anno. Hanno un forte potere antiossidante ed è proprio da questa caratteristica che ne deriva l’interesse scientifico.

Gli studi si focalizzano sul loro utilizzo in campo oncologico, neurologico, endocrinologico. Oltre che sportivo e preventivo. Rappresentano una buona risorsa per contrastare l’infiammazione

Il limite di questi due flavonoidi e la loro biodisponibilità. Il corpo li assorbe a fatica. Per questo motivo gli scienziati hanno messo a punto delle strategie per migliorarne l’assorbimento e quindi l’efficacia. La strategia più interessante, dal mio punto di vista, è l’utilizzo delle nanotecnologie.

Bromelina e papaina sono due enzimi interessanti per il loro effetto sul gonfiore (antiedemigeno). Numerosi studi sottolineano l’efficacia della bromelina nel trattamento post operatorio, post traumatico e nelle situazioni di gonfiore (edema) generale. I benefici della bromelina sono trasversali, non si limitano al gonfiore. Dall’asma alla prevenzione dei tumori, sono alcuni degli altri possibili utilizzi (in corso di studio) della bromelina. Anche lei ha un effetto antinfiammatorio.

Tripsina e chimotripsina rivestono invece un ruolo interessante nella riparazione dei tessuti, ad esempio i muscoli e la pelle. Aumentano i valori di antiossidanti e partecipano in modo importante nella risoluzione del gonfiore (edema). Hanno un effetto antifiammatorio.

Stress ossidativo e sport

Lo stress ossidativo, causato da uno squilibrio tra agenti ossidanti e antiossidanti, è coinvolto in numerosi processi patologici, anche gravi. Sappiamo come lo stress ossidativo sia alla base del danno dei tessuti e organi, aumentando così il rischio di sviluppare malattie croniche e degenerative. Tra loro troviamo i tumori, malattie neurodegenerative (alzahimer), problemi metabolici e cardiovascolari (la lista è molto più ampia).

Stress ossidativo e sport sono strettamente correlati. L’attività fisica frequente e a media intensità stimola una serie di processi che portano a un miglioramento generale dello stato di salute, a una riduzione del rischio di infiammazioni, riduzione dei radicali liberi e conseguente riduzione dello stress ossidativo.


Atleta che svolge esercizio fisico a corpo libero
L’attività fisica è un mezzo preventivo e terapeutico se svolto a medio-bassa intensità e con regolarità

Dall’altra parte troviamo però il lato “malsano” dello sport. Un’attività fisica ad alta intensità, soprattutto se protratta nel tempo e in modo costante, aumenta i livelli di stress ossidativo con le relative conseguenze. Il danno cellulare è inevitabile, così come un abbassamento temporaneo dell’efficacia immunitaria e un innalzamento dei componenti dell’infiammazione.

Insomma, lo sport ad alto livello e periodizzato male, non fa bene.

Il corpo umano ha comunque delle strategie per risolvere questi problemi ma con delle potenzialità limitate. E il recupero gioca un fattore chiave.

Durante il recupero tra gli allenamenti, il corpo ha la possibilità di sistemare i casini cellulari e organici causati dal vostro allenamento estenuante. Se il corpo riuscirà a riparare i danni andrà incontro a un adattamento e quindi sarà in grado di gestire i futuri danni dell’allenamento.

Diversamente si andrà incontro alla classica situazione definita “sovrallenamento”. Molto complessa e che non approfondirò. Basta sapere che il sovrallenamento non è mai da sottovalutare perchè può portare a danni sistemici a causa dell’elevato livello di stress ossidativo.

Wobenzym e sport

Arriviamo alla parte pratica. Per rispondere alla domanda più comune in assoluto “Quindi che vantaggi potrei avere integrando con il Wobenzym?

Il Wobenzym nello sportivo può essere utilizzato tanto a scopo preventivo quanto “curativo”. Partiamo dalla parte più semplice ed efficace.

Traumi, distorsioni e gonfiore

Le evidenze scientifiche più forti e concrete evidenziano l’ottima capacità del Wobenzym di ridurre il gonfiore.

Il collegamento diventa quindi immediato. Numerosi sono gli sport che vedono i traumi tra gli infortuni più comuni. Una distorsione, cadute e traumi di vario genere portano al gonfiore della zona e/o dell’articolazione colpita.


Distorsione alla caviglia e terapia di recupero
La distorsione alla caviglia è rimane uno degli infortuni pù frequenti e trascurati nello sportivo

Il gonfiore è un segno del processo infiammatorio che si attiva con l’obiettivo di riparare i tessuti e il danno creato. L’infiammazione, se non viene limitata, può causare dei danni. Bromelina, tripsina, rutina o quercetina entrano in gioco proprio come mediatori dell’infiammazione. Questi enzimi hanno la capacità di promuovere i processi di guarigione, ottimizzando il processo infiammatorio.

Il risultato sarà una diminuzione del gonfiore (edema) grazie a un miglioramento della circolazione sanguigna e al “potenziamento” dei mezzi che il corpo possiede per “eliminare i detriti” una volta riparato il tessuto.

Gli studi scientifici riportano una interessante diminuzione dei tempi di persistenza del gonfiore dopo un trauma o un intervento chirurgico (per esempio un’estrazione dentale).

Il Wobenzym può quindi velocizzare il recupero da traumi che causano gonfiore e infiammazione. Potersi allenare nuovamente con giorni di anticipo mi sembra già un ottimo motivo per provarlo.

Riduce l’infiammazione acuta e cronica

Il processo infiammatorio, anche se apparentemente localizzato, coinvolge tutto il corpo. Uno dei componenti fulcro dell’infiammazione sono le citochine, delle proteine in grado di limitare o amplificare il processo infiammatorio.

Wobenzym agisce sulle citochine pro infiammatorie limitandone la produzione e aumentando la disponibilità di citochine anti infiammatorie. Il risultato è una sintomatologia infiammatoria limitata e ridotta nel tempo. Sia questa un’infiammazione causata da un taglio oppure una situazione cronica come l’artrosi.

Quanti di voi sono limitati nel movimento perchè soffrono di artrosi e devono abusare di farmaci antifiammatori per ridurre il dolore? Un importante studio ha riportato come il Wobenzym sia sovrapponibile al Diclofenac nella gestione dell’artrosi ma [con un MA grosso come una casa, nda] il Wobenzym non presenta effetti collaterali rilevanti.

Migliora il recupero e abbassa il rischio di sovrallenamento

Recenti studi su sportivi hanno rilevato come il Wobenzym possa migliorare il recupero dopo un allenamento ad alta intensità, ridurre l’infiammazione post allenamento e potrebbe ridurre i dolori post allenamento (DOMS).


Atleti saltano un ostacolo durante una gara di atletica
Il sovrallenamento è una condizione molto debilitante, non solo per l’atleta e la sua prestazione sportiva ma anche per lo sportivo amatoriale

I meccanismi di tali risultati non sono ancora del tutto chiari ma quello che sappiamo è la capacità di abbassare il livello di stress ossidativo del Wobenzym.

Come abbiamo visto qualche riga fa, lo stress ossidativo è causato anche dall’attivazione muscolare (oltre che altri numerosi fattori fisici e chimici).

Un eccesso di stress ossidativo unito a un recupero insufficiente (esempio estremamente semplificato) può portare a un danno cellulare con la conseguente perdita di efficienza delle funzioni corporee nel loro complesso. In termini sportivi questo disequilibrio si può tradurre in una condizione di sovrallenamento.

Ad esempio.

Sono fermo da 6 mesi. Ricomincio a pedalare e mi sparo 5 uscite a settimana di due ore con ripetute a cedimento. Mangio e dormo poco. Il mio stress ossidativo continua a salire, la mia capacità di recupero continua a scendere. Dopo due mesi mi trovo in una condizione di continua stanchezza, sonno disturbato, inappetenza, nervosismo eccetera. Sono in sovrallenamento!

Quindi se prendo il Wobenzym posso allenarmi a manetta come il tizio dell’esempio?

NO!!!

Se ti ritrovi nell’esempio qui sopra hai prima di tutto bisogno di un buon allenatore o almeno di un buon libro sull’allenamento 🙂 Questo non perchè sei scarso ma semplicemente perchè ti mancano le basi dell’organizzazione e periodicizzazione dell’allenamento.

Il Wobenzym può invece tornare utile durante la stagione di preparazione per migliorare il recupero e abbassare il livello di stress ossidativo, quindi indirettamente anche la prestazione. La sua formulazione Vital è l’ideale per gestire l’allenamento quotidiano ma soprattutto per sostenere le settimane di allenamento più intenso. I tipici periodi voluminosi o intensi che ogni sportivo deve affrontare almeno una volta l’anno.

Non ho volutamente riportato citazioni e studi scientifici per non rendere l’articolo troppo dettagliato e pesante.

Per chi volesse entrare nel dettaglio gli consiglio di seguire la conferenza su “Terapia enzimatica e sport”.

Farmaci antinfiammatori e sport

A causa di leggende metropolitane e false credenze, lo sportivo medio fa uso (e spesso abuso) di farmaci anti infiammatori.
Tendenzialmente vengono utilizzati per due motivi: migliorare il recupero e migliorare la prestazione.


Lego portano via in barella un infortunato
I FANS sono dei farmaci con numerosi effetti collaterali e spesso il costo/beneficio rimane negativo

Sfatiamo subito il mito del recupero: mi spiace ma gli anti infiammatori (FANS) peggiorano il recupero e inibiscono la sintesi proteica.

Abbiamo detto come l’infiammazione sia un processo riparativo, i FANS lo fermano. Il risultato è ovvio: la fase di recupero si allunga. È un po come se portassimo la macchina da meccanico e lui andasse in ferie qualche giorno, è ovvio che la consegna sarà ritardata rispetto allo standard previsto.

La scienza afferma esattamente il contrario di quella che è una credenza comune: FANS = vado più forte. I FANS non migliorano la performance ma potrebbero invece aumentare il rischio di lesioni.

Uno degli effetti dei FANS è quello analgesico (toglie il dolore). Il dolore è un mezzo di protezione del corpo, se eliminiamo questo sensore andiamo avanti fino a quando non facciamo danni.

Vediamo quini come il passaparola abbinata a una lacuna culturale possa portare milioni di persone a fare uso improprio di FANS. Pur essendo farmaci da banco presento una serie di effetti collaterali, tra cui alcuni molto gravi, che vanno ben oltre il mal di stomaco.

Wobenzym e FANS nello sport

Il fai da te è il metodo preferito dello sportivo amatoriale, seguito a ruota dal classico “ammioccugino mi ha detto che“…

Gestire la quotidianità sportiva in questo modo, utilizzando i FANS, diventa rischioso per la salute e con un costo/beneficio nettamente negativo.

Prendo due bustine di Voltadvance perchè così oggi sto davanti a Marco” [ci staresti comunque, anche bevendo due birre prima di partire, ndr].

Oppure “Aspirina e Ibuprofene prima della gara della parrocchia così mi fluidifica il sangue e posso far podio di categoria“. Bravo, in questo ultimo caso il premio in palio sono un salame e un barattolo di marmellata, in gare con 200 iscritti e 55 categorie.

Se mettiamo sulla bilancia Wobenzym e FANS, in questo caso, capiamo come il Wobenzym sia nettamente più vantaggioso:

  • in primis, si tratta di un integratore sicuro, non fa male;
  • in secondo luogo, se seguiamo un razionale fisiologico, il Wobenzym potrebbe influenzare positivamente la performance e il recupero, al contrario dei FANS.

Conclusioni

In un futuro, spero prossimo, saranno chiariti alcuni passaggi chiave dell’influenza di Wobenzym sui processi metabolici e fisiologici.

Con le evidenze che abbiamo ora a disposizione, possiamo affermare che la terapia enzimatica potrebbe avere effetti positivi diretti e indiretti sui numerosi componenti che caratterizzano l’allenamento e la prestazione, oltre che a un suo prezioso contributo nella risoluzione del gonfiore.

Quindi il Wobenzym potrebbe essere d’aiuto nel recupero degli infortuni (non solo legati allo sport), nel miglioramento del recupero e nell’ottimizzazione dell’allenamento.

Gli effetti collaterali estremamente limitati lo rendono un integratore sicuro anche se prima di assumerlo è sempre consigliato parlarne con il proprio medico 😉

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