Test | Inserto Pneumatici Tannus Armour Tube

Di base, sono (e so essere) una persona curiosa, costantemente interessata al nuovo e a provare e sperimentare cose, in generale.

Questa “passione” si riflette nella mia vita di tutti i giorni così come sul posto di lavoro e, anche, nella passione per la bicicletta.
D’altronde, se così non fosse stato non avrei mai provato una gravel bike e non sarei sicuramente qui a scrivere recensioni di componenti, accessori e abbigliamento ricevuti in test o magari acquistati 😎

Nel fare ciò, ritengo da sempre di dover dire la mia su un prodotto nella massima trasparenza e obiettività, anche se il prodotto in questione è magari nel catalogo di un brand tra i miei favoriti.
Insomma, non tutte le ciambelle riescono con il buco e le recensioni di un prodotto vanno scritte per ciò che quel prodotto realmente è, altrimenti si rischia di dare “consigli sbagliati”.

Perchè alla fine le recensioni che scriviamo sono proprio questo, dei consigli per gli acquisti. E quante volte abbiamo letto, anche su testate di settore autorevoli, recensioni che alla fine non sono nient’altro se non una marchetta?
Lo dicevamo giusto appunto nell’ultimo test pubblicato sui Pirelli Cinturato Gravel M, ma potrei portarvi anche l’esempio delle scarpe Fizik Terra Clima X2 delle quali magari vi parlerò in un altro post.

Detto ciò, e fatta questa non proprio brevissima premessa, veniamo a noi e al prodotto oggetto di questa recensione:

L’inserto per pneumatici Tannus Armour Tube

Declinato in varie misure e per ogni tipologia di utilizzo [mountain bike, gravel bike, road bike e monopattino, nda] ho avuto il piacere di ricevere in test per una recensione da Tannus Italia sia la versione per camera d’aria che la versione tubeless di questo inserto verso la fine dello scorso anno, entrambe nella misura 700×42-47C, anche in funzione del test degli pneumatici Pirelli Cinturato Gravel M che avrei iniziato da li a poco.


L’unboxing degli inserti Tannus Armour appena ricevuti per il test da Tannus Italia

Entrambe gli inserti Tannus Amour ricevuti per il test sono prodotti che mi hanno sempre destato una certa curiosità e sulla versione tube ho più volte sentito pareri discordanti.
La stragrande maggioranza delle persone con cui mi sono trovato a confrontarmi o delle quali ho letto dei commenti, lamentava soprattutto il peso e l’oggettivo “appesantimento” della bicicletta sulle masse rotolanti, con conseguente calo di prestazioni in termini di velocità, reattività e motricità.

Ma insomma, se acquisti un inserto per la protezione della camera d’aria sul generis del Tannus Armour Tube, di sicuro già dovresti sapere che il peso inficerà sulla tua performance sportiva preferita e comunque se fai una scelta del genere è perchè preferisci goderti la tua uscita in bicicletta in assoluta rilassatezza e senza doverti preoccupare di pizzicate o forature.
Quindi mi sono sempre guardato bene dal parere di chi lamentava questo “calo di performance” senza portarmi altri dati oggettivi in termini di minus.

L’inserto Tannus Armour è qualcosa di più di una semplice protezione interposta tra lo pneumatico, la camera d’aria e il cerchio della nostra bicicletta

Adatto a diverse tipologie di utilizzo, gli inserti Tannus Armour sono realizzati in Aither, una miscela brevettata a base polimerica a micro-celle chiuse, e che racchiude in sé più di 15 anni di ricerca e sviluppo.

L’inserto Tannus Armour Tube, una volta installato, garantisce alla camera d’aria una protezione sulla spalla fino 5 mm e sul battistrada fino a 15 mm, riducendo così del 90% la possibilità di una foratura o di una più classica pizzicata.


un inserto per pneumatici a camera d'aria in polimero rosso
L’inserto Tannus Armour Tube visto in sezione

Inoltre, grazie alla possibilità di poter sfruttare pressioni molto più basse rispetto al normale, l’utilizzo di questo inserto ci garantisce maggior aderenza e superficie d’appoggio dello pneumatico su fondi umidi/bagnati/infangati e sassi smossi con un’estremo beneficio in termini di comfort, soprattutto su questi ultimi e sui sentieri ricchi di radici.
E in caso di foratura, ci garantisce di poter continuare a pedalare per un limitato periodo di tempo e ad una velocità massima di 10 km/h [esperienza provata personalmente, anche se con la versione tubeless, nda] senza danneggiare lo pneumatico, la camera d’aria o tantomeno il cerchio.

Il test dell’inserto Tannus Armour Tube in sella alla mia Niner RLT 9 RDO

Il montaggio

Il montaggio dell’inserto Tannus Armour Tube è molto semplice, intuitivo e veloce. Ma può diventare una vera noia se scegliamo lo pneumatico “sbagliato”.

Va detto infatti che il tipo di pneumatico che intendiamo associare all’inserto Tannus Armour Tube farà la differenza: pneumatici con una spalla più sostenuta e un archetto più rigido saranno molto difficili da far tallonare, se non addirittura impossibili. Come per esempio gli Schwalbe G-One Ultrabite che, con tutto che fossero di dimensione maggiore rispetto a quella massima dell’inserto, hanno fatto penare sia me che il mio meccanico in fase di montaggio 😅

Di contro, invece, il montaggio su pneumatici con una spalla più morbida e meno rigida, come i Pirelli Cinturato Gravel M, risulterà più facile e veloce, tanto da avermi fatto porre più volte la domanda: ma non potevo aspettare che mi arrivassero i Pirelli per iniziare a provare st’inserto visto che me li ero fatti arrivare proprio allo scopo? 😂

Come abbiamo detto il montaggio è semplice, intuivo e veloce:

  • si installa completamente il primo lato dello pneumatico nella sede del cerchio;
  • si “srotola” l’inserto e lo si inserisce all’interno dello pneumatico con l’aiuto delle dita, appoggiandolo alla spalla dello pneumatico accertandoci che non vi siano delle “pieghe”;
  • si inserisce la camera d’aria leggermente gonfia all’interno dell’inserto;
  • si “blocca” il lembo libero dell’inserto all’interno del canale del cerchio di modo da chiudere l’inserto intorno alla camera d’aria, accertandoci che lo stesso non vada a pizzicare quest’ultima;
  • si completa l’installazione dello pneumatico sul cerchio (con annesso snocciolìo di più o meno rosari);
  • si da una bella gonfiata per consentire allo pneumatico di tallonare bene e si controlla che lo stesso sia diritto.

Video esplicativo del montaggio dell’inserto Tannus Armour Tube, a cura del brand

IMPORTANTE:

  1. Prima di procedere con il montaggio, accertiamoci che la misura del vostro pneumatico non rientri in una delle casistiche riportate nella tabella di cui alle istruzioni di montaggio disponibili nella confezione.
    Se così dovesse essere, dovrete procedere al taglio della parte di lembo eccedente come indicato;
  2. Scegliete una camera d’aria più piccola di quella che utilizzate con lo pneumatico nel quale state inserendo l’inserto.
    Nel mio caso, con i Pirelli Cinturato Gravel M 700x45C ho utilizzato delle Tubolito Road 700×18-28C, mentre con gli Schwalbe G-One Ultrabite 700x50C ho utilizzato delle camere d’aria in butile 700×23-32C;
  3. Se per completare l’installazione dello pneumatico vi avvalerete dell’utilizzo di leve cacciagomme, prestate attenzione a non “acciaccare” il lembo dell’inserto. Essendo “sottile” (sono pur sempre max 5 mm), potrebbe lacerarsi, proprio come accaduto a me 😥. Nulla di grave naturalmente, potrete continuare tranquillamente ad utilizzare l’inserto, però…
  4. Considerata l’alta protezione da forature e pizzicate, per il montaggio di questo inserto optate per degli pneumatici (e camere d’aria) estremamente leggeri e scorrevoli di modo da andare a “bilanciare” il peso dell’inserto (290 grammi nel mio caso). Anche non badando troppo alla performance, uno pneumatico “pesante” e poco scorrevole vi farebbe apprezzare poco le caratteristiche e le qualità dell’inserto;
  5. Evitate pressioni troppo alte e per lungo tempo, come consigliato dal produttore, di modo da mantenere quasi inalterate le caratteristiche del materiale e massimizzare la durata dell’inserto;
  6. In fase di gonfiaggio, fate sempre attenzione a non eccedere dalla pressione consigliata sullo pneumatico: potreste compromettere i bordi del cerchio 😎

Ma partiamo per un giro veloce di rodaggio in città appena montato l’inserto Tannus Armour Tube

Premetto che ci ho messo un po’ a trovare la pressione giusta sul pavè milanese con gli Schwalbe G-One Ultrabite (non proprio lo pneumatico migliore da città, ma io sono povero e non ho due o tre set di cerchi diversi da montare all’occorrenza).

I 2 bar iniziali erano un po’ troppo sostenuti e rendevano il tutto un po’ troppo “rigidino”, anche se si andava via alla grande in termini di scorrevolezza, motricità e resistenza al rotolamento 😅
Sceso sotto i 2 bar tutto è diventato più “lento”, a vantaggio però di un mondo più soffice e ovattato.

E credo che per chi si sposta in città questa sia la cosa più importante: comfort, meno vibrazioni, meno stress. Oltre naturalmente alla certezza di non doversi preoccupare più di tanto di eventuali forature (che in città possono capitare tanto quanto sui sentieri) causate magari dall’aver dimenticato di controllare la pressione degli pneumatici.

Munitevi quindi di uno pneumatico con una spalla morbida, e in città non avrete più noie ne preoccupazioni!


la ruota di una bicicletta completa di pneumatico, camera d'aria e inserto di protezione vista nella sezione trasversale
Ecco come funziona l’inserto Tannus a protezione della camera d’aria e del cerchio in assenza totale di aria

Naturalmente, c’è da fare i conti con il peso nel suo insieme.

Peso che non ci consente di muoverci nel traffico così agilmente come magari con un set di ruote montate con pneumatici stradali/da città e camera d’aria o tubeless.

Ma è lo scotto da pagare se non si vuole avere niente a che fare con lattice/sigillante e se non si vuole più avere la menata delle camere d’aria bucate in continuazione per via della quantità di vetri di bottiglie rotte che possiamo rinvenire ogni volta sul nostro pneumatico…

E adesso spostiamoci sui percorsi ciclabili del Parco delle Groane e del Parco del Lura

Sul sentiero n. 1 del Parco delle Groane e delle Brughiera Briantea (caratterizzato da diverse superfici di terreno che vanno dalla terra battuta alla ghiaia passando per alcuni passaggi su autobloccanti drenanti) e sui sentieri del Parco del Lura gli pneumatici scorrevano benissimo anche alle basse pressioni e il beneficio sia in termini di comfort che in termini di preoccupazione nei confronti di possibili forature o pizzicate ha rispecchiato le aspettative.

Mi sono così andato a cercare alcuni passaggi caratterizzati da radici e rovi proprio con lo scopo di poter mettere alla prova l’inserto in quello che dovrebbe essere il suo campo di azione preferito. E mi ha soddisfatto completamente.

Nei passaggi caratterizzati da radici, infatti, a pressioni molto basse [già nell’ordine del 1.8 bar senza inserto, nda] normalmente si sentirebbe subito un pessimo rumore metallico nel momento in cui lo pneumatico “impatta” contro le radici stesse. Quel bello “SDENG” che ci fa capire che siamo arrivati a fine corsa e se ce la siamo cavata con una pizzicata dobbiamo ritenerci fortunati!


primo piano su una bicicletta gravel di colore azzurro inserita in un contesto di un bosco di larici e un letto di aghi marroni sul sentiero
Uno dei sentieri sui quali sono solito uscire a provare i prodotti in test. Il Tannus Armour Tube non ha fatto eccezione.

Con il Tannus Armour Tube mi sono passate quel genere di preoccupazioni, anche a pressione nell’ordine del bar e anche in quei due o tre tratti caratterizzati da alcune asperità create da ruscellamento ed erosione (piccoli gradini e buche a spigolo vivo) dove normalmente, prima di passare al tubeless, ero solito rallentare per evitare di pizzicare, soprattutto con la gravel.
Ecco, in quei punti sono volutamente passato abbastanza “a treno” proprio perchè volevo provare “l’effetto Tannus Armour” e niente… il classico SDENG è diventato un STOMP e io sono tornato a casa super contento!

Ma montiamo i Pirelli Cinturato Gravel M e andiamo sui sentieri della Valle Olona

Il montaggio dei Pirelli Cinturato Gravel M in combinata con le camere d’aria Tubolito Road ha cambiato veramente le sorti della partita e la pioggia arrivata durante la settimana mi ha servito su un piatto d’argento l’occasione giusta per approfondire il test!

Ho così invitato il mio socio Tino Gomitino per un giro gravel in Valle Olona, che nelle sue mille sfaccettature rimane secondo me il luogo ideale per portare a casa, in un paio d’ore in sella, tranquillamente 40/50 km e un sacco di divertimento, sia in salita che in discesa.
Il giro imputato era uno dei miei tanti cavalli di battaglia ai tempi dell’associazione sportiva che dirigevo. Teatro di mille eventi, corsi ed escursioni goliardiche tra amici [e lo trovate anche tra i miei Route su Trailforks, nda].

La giornata era ideale per il test:

  • sentieri battuti, ammorbiditi dalla pioggia dei giorni precedenti;
  • sassi e radici, umidi tendenti al bagnato;
  • foglie bagnate, bastarde dentro e pronte a farti lasciare la dentiera sulle radici;
  • un nuovo set di pneumatici, appena montati da testare;
  • gli inserti Tannus Armour Tube, da provare proprio dove volevo in sella alla gravel;
  • Tino Gomitino, da battezzare 😇.

primo piano su cerchio e pneumatico di una bicicletta entrambe caratterizzati da una scritta sul fianco
Tannus Armour Inside

Vi basti sapere che ho raggiunto pressioni vicino allo 1.10 bar sull’anteriore e 1.30 bar al posteriore, con sommo gaudio di braccia e cervicale nei tratti più scassati e caratterizzati da radici e ciottoli smossi.

Pressioni che hanno massimizzato divertimento e stabilità anche sulle foglie bagnate e nelle contropendenze su terreno argilloso umido. I gridolini di gioia in uno scatto su asfalto che si sentono in uno dei video l’hanno raccontata lunga di quel giorno!

Certo, il rientro a Busto Arisizio sui 25 km della pista ciclabile della Valle Olona a ruota di Tino Gomitino mi hanno triturato le gambe (il mix pressioni basse – superficie asfaltata – peso sulle masse in movimento – andatura allegra, non è proprio il massimo con questo setting) ma sul treno di ritorno ero veramente soddisfatto di come fosse andata l’uscita e, soprattutto, stavo apprezzando il fatto che l’inserto non aveva assolutamente deluso le aspettative che avevo risposto in lui (come inizialmente mi era in parte successo a causa del mix Schwalbe G-One Ultrabite – camere d’aria in butile).

Ed ero così soddisfatto che il giorno dopo li ho subito smontati per iniziare così il test della versione Tubeless dell’inserto Tannus Armour, che all’oggi credo abbia percorso ormai quasi 2000 km senza che io sia riuscito a trovargli un difetto… che sia uno!

Tannus Armour Tube e gravel bike, conclusioni

Secondo il mio più che modesto parere l’inserto Tannus Armour Tube è un prodotto molto funzionale, adatto a tutti coloro che non sono alla ricerca spasmodica della performance sportiva (in termini di Watt e peso) ma sono più alla ricerca delle vibes rilasciate dal giro in compagnia degli amici senza doversi essere minimamente preoccupati di pizzicate e forature anche quando c’è da schiacciare un po’ in discesa, il gioco si fa interessante e gli altri sono invece costretti a pedalare come fossero a spasso sui carboni ardenti 😇

Un prodotto da montare magari su una coppia di ruote “muletto” e da utilizzare all’occorrenza quando si vuole giocare un po’ duro quindi, o magari si vuole partire per qualche giorno di avventura in solitaria con il minimo indispensabile al seguito e non si vuole nessuna preoccupazione… se non quella di godersi i luoghi che si attraversano e scattare magari qualche foto o video da mostrare ai propri amici o alla propria community sui social network una volta tornati a casa in tutta tranquillità!

Per maggiori informazioni sull’inserto Tannus Armour Tube www.tannus.it/armour-tube


una scritta bianca e rossa su sfondo nero
Tannus Armour Tube, l’inserto per gli pneumatici della bicicletta che riduce il rischio di forature quasi allo zero
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